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Il vicesegretario della Lega Basilicata, Massimo Zullino

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POTENZA – C’è un’emergenza criminale in Basilicata, sì. Ma non sono soltanto le infiltrazioni mafiose denunciate dalla magistratura fin dentro il bar del Tribunale di Potenza.

Bensì: “l’aumento dei reati e danneggiamenti” da parte degli ospiti all’interno del Centro per i rimpatri di Palazzo San Gervasio; “con episodi illeciti che quotidianamente si estrinsecano in atti di violenza a causa della razza, della religione, e della presenza a pochi chilometri (…) di altri centri di accoglienza temporanei”.

È questa la tesi esplicitata dal vicesegretario della Lega Basilicata, Massimo Zullino, nella discussione su una mozione del Movimento 5 stelle per l’istituzione di un centro operativo lucano della Direzione investigativa antimafia.

L’espressione sul rapporto tra i disordini all’interno del Centro per i rimpatri, e la “razza” e la “religione” dei suoi ospiti, è apparsa all’interno di una proposta di emendamento a firma del consigliere regionale leghista, che nella sua biografia ricorda l’encomio “per un’operazione di polizia giudiziaria” ricevuto nel 2011, prestando servizio come agente di polizia locale a Viggiù, in provincia di Varese.

In seguito a un confronto tra i capigruppo del parlamentino lucano la mozione è stata successivamente approvata all’unanimità, senza alcun riferimento alla struttura che raccoglie i migranti destinatari di un decreto di espulsione. Struttura dove in più occasioni si sono registrate tensioni tra ospiti di diversa nazionalità.

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