Lavoratori della Giuzio durante una manifestazione
2 minuti per la letturaPOTENZA – «Abbiamo fatto gli atti ingiuntivi all’azienda Giuzio e all’Asi». Ad annunciarlo Giovanni Galgano della Uilm che da tempo segue la vertenza che interessa i lavoratori della Giuzio. E se da un lato è stata accolta con molta soddisfazione la notizia che il 15 aprile saranno pagati gli stipendi di marzo dal nuovo ente che usufruisce dei servizi dell’azienda e cioè da Acquedotto Lucano (notizia anticipata dal Quotidiano nei giorni scorsi), dall’altro resta il problema delle spettanze arretrate e ancora non corrisposte nonostante le maestranze abbiano svolto regolarmente il proprio lavoro.
«Le ingiunzioni emesse dal Tribunale – ha aggiunto – prevedono che qualora non ci fosse un miglioramento da questa situazione, il prossimo passo sarà il pignoramento dei conti». «Dal nostro punto di vista – ha aggiunto – l’Asi ha una responsabilità solidale come committente». Insomma la vertenza, almeno per gli arretrati va avanti.
Galgano intanto conferma la buona notizia emersa nei giorni. «Finalmente – dice il sindacalista in merito al passaggio ad Acquedotto Lucano delle reti – dopo 25 anni abbiamo trovato una regolarità per la corresponsione degli stipendi a partire dal 15 aprile. In piedi resta la questione degli arretrati che speriamo di risolvere presto». Nei giorni scorsi l’assessore alle Attività produttive della Regione non aveva nascosto una certa preoccupazione per gli arretrati dei lavoratori.
Proprio dalle colonne de “Il Quotidiano” aveva detto che «è davvero un momento difficilissimo, io vorrei aiutare tutti, ci sono in questo momento decine di categorie che so essere in grave difficoltà.
E sulla vertenza che riguarda i lavoratori della ditta Giuzio stiamo facendo incontri continui, con la Prefettura, con i sindacati. Servirebbero 300.000 euro per pagare gli stipendi arretrati di questi lavoratori che, nonostante tutto, continuano a prestare la loro opera. E figuriamoci se la Regione Basilicata non riuscirebbe a trovarli quei 300.000 euro. Il punto però è che parliamo di una ditta privata. E io come potrei giustificare questo passaggio? Tra l’altro non c’è mica solo la ditta Giuzio che avanza soldi dall’Asi e, giustamente, se io dessi per assurdo i soldi a Giuzio, gli altri farebbero ricorso. La Regione, in questo momento, ha le mani legate, è questo che vorrei far capire.
Non sono io a non voler dare i soldi, ci sono delle norme che io devo rispettare». Sul fronte Asi il 14 marzo scorso è stato nominato il commissario liquidatore nella persona di Giuseppe Fasana, dottore commercialista di Como. Nei giorni scorsi è venuti in Basilicata incontrando i vertici regionali per fare il punto della situazione. Da quanto si è apprevo avrebbe incontrato anche i dipendenti del Consorzio.
Oggi con ogni probabilità ci sarà un ulteriore incontro in Regione per discutere della vertenza. Intanto i lavoratori se da una parte sono soddisfatti del fatto che il 15 aprile prossimo finalmente riceveranno una mensilità (quella di marzo), dall’altro sperano che il lavoro prestato nei mesi scorsi possa essere finalmente pagato.
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