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Un ospedale

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POTENZA – Sarà un processo a fare finalmente chiarezza sulla morte della bimba di 3 anni, di Brienza, deceduta lo scorso anno a causa delle complicazioni di una polmonite lobare. Il Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Potenza, ha accolto le accuse mosse dal Pubblico Ministero e ha disposto il rinvio a giudizio per la pediatra di famiglia.

La prima udienza è stata fissata per il 7 giugno prossimo davanti al collegio A del Tribunale di Potenza, presieduto dal giudice Rosario Baglioni. “Il giudice ha ritenuto fondata l’accusa – ha dichiarato Nicola Sacco, legale del papà della bimba – e ha ritenuto necessario procedere al vaglio dibattimentale.

E’ una buona notizia, fermo restante che ci sarà un processo – ha aggiunto Sacco – all’esito del quale, si saprà come finirà la cosa”. Secondo l’accusa, la pediatra, non avrebbe fornito adeguata assistenza alla piccola. I tragici fatti che hanno portato alla scomparsa prematura della piccola risalgono al mese di marzo del 2020, periodo della prima fase di emergenza Covid – 19.

La bimba, portata d’urgenza dai genitori, arrivò al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero “San Pio da Pietrelcina” di Villa d’Agri, in condizioni già gravi, dove dopo mezz’ora morì. Per precauzione e protocollo sanitario fu effettuato anche il tampone sulla salma che risultò negativo.

Ora i riflettori della giustizia sono puntati sulla pediatra, accusata di responsabilità colposa per la morte in ambito sanitario (articolo 590 sexies codice penale), oltre all’accusa di omissione di atti d’ufficio. In qualità di medico curante, secondo l’accusa, non avrebbe adottato tutte le terapie e le prescrizioni che il caso avrebbe imposto, impedendo così l’aggravamento del processo patologico che ha condotto al decesso della bimba.

I familiari si sono costituiti parte civile, difesi dagli avvocati: Nicola Sacco per il papà, la mamma, dal legale Orlando Lo Mastro e il nonno, dall’avvocato Angela Pignatari.

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