Vito Bardi e Francesco Piro
2 minuti per la letturaUn vero e proprio terremoto nella politica in Basilicata con molti politici lucani arrestati, coinvolto anche il governatore Bardi
Il capogruppo di Forza Italia in Regione Basilicata, Francesco Piro, è ai domiciliari da questa mattina nell’ambito dell’inchiesta sulla “mala politica lucana” condotta dalla da Polizia e Carabinieri, coordinati dal procuratore capo Francesco Curcio e dal pm Vincenzo Montemurro per la Direzione distrettuale antimafia di Potenza.
Con lui risulta raggiunta da un’ordinanza di arresti domiciliari anche la sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio.
Un altro provvedimento cautelare, non l’arresto, ma un obbligo di dimora – è stato disposto dal gip Antonello Amodeo nei confronti dell’assessore regionale all’agricoltura, Francesco Cupparo (Forza Italia) e dell’ex assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone (prima Forza Italia e di recente transitato in Fratelli d’Italia).
ARRESTATI POLITICI LUCANI, PERQUISIZIONI ANCHE IN REGIONE
Perquisizioni sono in corso alla Regione Basilicata e all’ospedale San Carlo di Potenza, il cui direttore generale Giuseppe Spera risulta essere coinvolto nell’inchiesta e raggiunto da un divieto di dimora nel capoluogo, mentre il governatore Vito Bardi compare in un lungo elenco di oltre cento indagati a piede libero.
Le accuse al capogruppo forzista, riguarderebbero, in particolare, spostamenti di personale da e verso l’ospedale di Lagonegro, dove Piro risiede, che è tra i presidi periferici dipendenti dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo, e alcuni presunti reati elettorali commessi in occasione delle consultazioni comunali nel centro valnocino vinte dall’attuale prima cittadina Di Lascio.
Discorso simile per l’ex assessore alla sanità, Leone, al quale verrebbe contestato, tra l’altro, di aver fatto pressioni sull’ex direttore generale del San Carlo, Massimo Barresi, in relazione al trasferimento di alcuni anestesisti in servizio al San Carlo.
IL CASO BARRESI E IL COINVOLGIMENTO DELL’EX ASSESSORE LEONE
Decaduto dall’incarico ad agosto del 2020 per effetto di una sentenza del Tar, Barresi aveva riempito pagine e pagine di verbali raccontando agli inquirenti una serie di circostanze finite al centro dell’indagine di carabinieri e polizia.
“Ho già spiegato tutto al pm durante l’interrogatorio a cui mi sono sottoposto”. Questa la dichiarazione di Leone, contattato al telefono dal Quotidiano. “La mia conflittualità con Barresi è un fatto notorio. Il problema degli anestesisti pure, e aveva già portato all’ìnterruzione dell’attività operatoria del San Carlo. Mi ritrovo coinvolto per aver provato ad accontentare tutti e a difendere gli interessi di una comunità, è una vergogna”.
“Io ho fatto gli interessi della gente”. Ha aggiunto ancora Leone. “Mi sono battuto in un momento di grandissima difficoltà per la comunità, non per interessi personali o per privilegiare l’uno o l’altro tra gli anestesisti. Io quando dico a Barresi “devi seguire le mie indicazioni”, come si legge nelle intercettazioni, è perché c’è un indirizzo che la Regione deve dare a livello di programmazione. Non perché caldeggiavo questo o quel medico”.
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