Il tavolo regionale su Callmat che c’è stato ieri in Regione con azienda e sindacati
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Una luce per 250 lavoratori della Callmat a rischio licenziamenti. Ma la tensione resta: «Rateizzata la tredicesima»
Non è ancora una soluzione quella di Callmat ma è certamente un utile passo avanti per poter affrontare meglio le prossime settimane. Anche se la tensione rimane alta a causa della rateizzazione della tredicesima ai lavoratori decisa dall’azienda e stigmatizzata da Cgil, Cisl e Uil.
La novità del tavolo regionale su Callmat ha due aspetti ugualmente importanti: da un lato il Ministero su sollecitazione della Regione Basilicata ha accettato di anticipare l’incontro previsto per il 23 gennaio all’8 di gennaio, dall’altro e di conseguenza la Callmat ha accettato di sospendere le procedure di licenziamento di 250 persone che erano state avviate nei giorni scorsi vista la mancanza di commesse. A dirimere la questione e lasciar intendere se ci sono i presupposti per un passo indietro sarà appunto il confronto al ministero dell’8 gennaio.
CASO CALLMAT INCONTRO IN REGIONE BASILICATA
«Nel frattempo, tra tutte le parti in causa – a cominciare dall’azienda di Matera e dalla Tim, principale committente del call center lucano – si cercheranno di trovare soluzioni in grado di mettere in sicurezza i livelli occupazionali». Spiegano dalla Regione Basilicata evidenziando il risultato dell’incontro tenutosi negli uffici della Direzione Sviluppo economico della Regione Basilicata. Incontro convocato per fare il punto della situazione su una crisi aziendale che rischia di tradursi nella perdita di 256 posti di lavoro. All’incontro – coordinato dall’assessore Cupparo (in collegamento video) e dal direttore generale Antonio Bernardo – sono intervenuti i segretari regionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Fernando Mega, Vincenzo Cavallo, Vincenzo Tortorelli e Giuseppe Giordano, oltre a rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria, l’amministratore delegato di Callmat, Fernando Giustini, e la responsabile relazioni industriali di Tim, Francesca D’Ottavio, entrambi da remoto.
CALLMAT, ATTESA PER IL TAVOLO MINISTERIALE
«In vista del tavolo ministeriale – sottolinea Cupparo – Regione, sindacati e Callmat lavoreranno per disegnare possibili scenari. Abbiamo bloccato la decorrenza dei 75 giorni per l’operatività dei licenziamenti e il Mimit ha accolto la mia proposta di anticipare di 15 giorni il vertice sulla vertenza. Mi aspetto da Tim uno sforzo in più per assicurare i flussi necessari a garantire la tenuta dei livelli occupazionali. Sia Tim che Callmat – conclude l’assessore – devono farsi carico dell’impatto sociale che potrebbe determinare il licenziamento, in prima battuta, di 256 unità a cui potrebbe far seguito, entro il 2025, la restante parte dei circa 440 dipendenti. Siamo di fronte a una crisi di notevole portata che richiede pragmatismo, lucidità e unità d’intenti tra istituzioni, sindacati e lavoratori».
LICENZIAMENTI CALLMAT, IL CLIMA RESTA TESO
Ma il clima resta teso come dimostra il fatto che «Cgil, Cisl e Uil stigmatizzano l’atteggiamento della CallMatche sul finire delle trattive con i sindacati al tavolo in Regione Basilicata, mentre veniva assunta la decisione di bloccare i licenziamenti dei 250 lavoratori, decideva unilateralmente di rateizzare la tredicesima mensilità spalmandola su tre mesi, venendo meno alla correttezza dei rapporti sindacali. Cgil, Cisl e Uil, insieme alle categorie Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil intraprenderanno nelle prossime ore ogni azione utile contro questa grave azione, a tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici».
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