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POTENZA – «La questione migranti non può essere più considerata un’emergenza e quindi i sindaci devono predisporre non solo le strutture per l’accoglienza, ma soprattutto l’atmosfera e l’ambiente». Lo ha detto Salvatore Adduce (a destra nella foto), presidente lucano dell’Anci (l’associazione dei Comuni), a margine di un incontro convocato dal prefetto di Potenza, Marilisa Magno: «I sindaci – ha evidenziato Adduce – hanno accolto di buon grado l’invito: in Basilicata ci sono modelli positivi da implementare e diffondere».

All’incontro – che si sta svolgendo nell’aula consiliare della Provincia di Potenza – stanno partecipando numerosi sindaci e amministratori della Basilicata. «Nei prossimi anni – ha aggiunto il presidente dell’Anci – arriveranno in Europa milioni di migranti. Questo vuol dire che bisognerà trattare la questione come un fatto ordinario e non come un’emergenza. Nei mesi scorsi il presidente della Regione, Marcello Pittella, ha dato la disponibilità della Basilicata a raddoppiare il numero dei migranti da ospitare: ebbene – ha concluso – è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti».

SIMONETTI: CENTRALE IL RUOLO DEI COMUNI

La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato le nuove norme sull’accoglienza migranti, «in grado di snellire le procedure» per la presentazione dei progetti e il loro finanziamento (prevalentemente da fondi dell’Unione europea), e fissano i vincoli per il numero dei posti da assegnare «per evitare concentrazioni e uso di strutture non residenziali e fuori dai centri urbani». Lo ha reso noto, in un comunicato, il presidente del Coordinamento politiche migranti e rifugiati della Regione Basilicata, Pietro Simonetti.

Nel decreto sono state introdotte, “anche sulla base delle proposte a suo tempo avanzate dalla Basilicata», norme «per un efficace controllo – ha aggiunto Simonetti – dell’accoglienza a partire dall’attuazione dei servizi di integrazione, lingua italiana, attività di orientamento e formazione, attività socialmente utili e occupazione». I Comuni «assumono – ha evidenziato Simonetti – un ruolo centrale per la titolarità dei progetti, che avranno durata triennale, per evitare proroghe, trasferimenti di minori durante la fase scolastica e l’uso di strutture lontani dai centri urbani», e gli enti comunali «dovranno dotarsi di un ‘revisore indipendente’ per la verifica sull’uso delle risorse e sull’applicazione dei contratti di lavoro e dei servizi erogati». Attualmente in Basilicata ci sono circa 500 migranti nell’ambito del «Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati» (Sprar), e «questo numero – ha concluso Simonetti – è destinato ad allargarsi per via delle conferme dei progetti in atto». 

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