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In Basilicata sono circa 123mila, di cui 23mila abbattuti nel corso dello scorso anno
POTENZA – “Non c’è tempo da perdere: siamo in presenza in Basilicata di circa 123mila cinghiali (uno ogni 4,5 abitanti), di cui 23mila abbattuti nel corso dello scorso anno. La fauna selvatica è fuori controllo, minaccia i campi coltivati, gli allevamenti ma anche la sicurezza dei cittadini. Il conto dei danni è già salato, il fenomeno non ha ancora trovato soluzione da parte delle Istituzioni. Gli animali selvatici sono troppi, in particolare i cinghiali, con la caccia chiusa, sono proliferati e cercano cibo e acqua a valle. In attesa di varare un piano di più ampio respiro e durevole nel tempo, nel rispetto degli equilibri ambientali e degli animali, l’emergenza ci impone di chiedere gli abbattimenti selettivi. Questa la posizione della Cia-Agricoltori Italiani nel merito dell’ormai annoso problema della fauna selvatica, che sta imperversando in molte regioni d’Italia”. Lo dichiara Nicola serio, presidente regionale vicario Cia Basilicata.
“Rischiamo che la nostra non sia solamente una provocazione: di questo passo potremmo chiedere l’intervento dell’Esercito, per evitare che gli animali selvatici -dopo aver flagellato i campi coltivati, facendo milioni di euro di danni- divengano anche un problema per la sicurezza pubblica. Così siamo costretti a denunciare di nuovo e con forza il problema della fauna selvatica nelle campagne del Paese.
Animali ingovernabili continuano a fare danni in molte regioni. Il bilancio già pesantissimo per l’agricoltura potrebbe aggravarsi anche quest’anno, con il pericolo anche per le persone. Un capitolo, quello di cinghiali e altre specie selvatiche che hanno causato in Italia anche eventi luttuosi, che sarebbe gravissimo qualora si ripetessero.
Le normative varate sulla gestione del fenomeno non si stanno rivelando risolutive. Occorre un intervento immediato delle Istituzioni commisurato alla pericolosità dell’attuale situazione, che con l’arrivo dell’estate avrà un peggioramento fisiologico.
Da un primo monitoraggio effettuato dal territorio giungono segnalazioni di coltivazioni e allevamenti minacciati da cinghiai e lupi. Da anni e attraverso petizioni popolari che hanno avuto il sostegno di 6mila agricoltori ed allevatori sosteniamo che sia necessario scindere la questione dei danni da fauna selvatica e inselvatichita dell’attività venatoria e quindi dalla riforma della L.157/92. E´ dunque importante la presentazione di una proposta legislativa ad hoc che comprenda la riforma del sistema di risarcimento dei danni, le attività preventive di conservazione dell´ambiente e le azioni ordinarie e straordinarie tese al contenimento delle specie dannose. Non escludiamo che potremmo scendere di nuovo in piazza qualora i nostri continui appelli rimangano inascoltati. Sarebbe veramente grave se le Istituzione continuassero a sottovalutare ancora la situazione”.
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