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ROMA – Calano del 8,7% le rapine in banca in un anno, passando dalle 587 del 2014 alle 536 del 2015. La diminuzione conferma il trend positivo già registrato negli ultimi anni: dal 2007 ad oggi, infatti, il calo delle rapine in banca è stato pari all’82% (da 2.972 a 536). Ma la diminuzione non riguarda l’intero territorio nazionale. Le rapine sono aumentate infatti nel Lazio, Toscana e Basilicata. Questi i risultati dell’indagine condotta da Ossif, il Centro di ricerca Abi in materia di sicurezza, presentati al convegno Banche e Sicurezza 2016. In calo anche il cosiddetto indice di rischio – cioè il numero di rapine ogni 100 sportelli – che è passato da 1,9 del 2014 a 1,8 del 2015. Questa la mappa del fenomeno: nel 2015, le rapine sono diminuite in Abruzzo (-59,1%, da 22 a 9), Campania (- 15,8%, da 38 a 32), Emilia Romagna (-2,9%, da 70 a 68), Friuli Venezia Giulia (-60%, da 5 a 2), Liguria (-53,8%, da 26 a 12), Lombardia (-20,2%, da 94 a 75), Molise (-100%, da 3 a 0), Piemonte (-34,8%, da 46 a 30), Sicilia (-10,3%, da 87 a 78). Nessun colpo in banca in Valle d’Aosta. Invariate le rapine in: Sardegna (solo 3) e Trentino Alto Adige (solo 2). Aumenti si sono invece verificati in Basilicata (con 6 rapine da 3), Calabria (con 8 rapine da 5), Lazio (con 70 rapine da 59), Marche (con 17 rapine da 15), Puglia (con 31 rapine da 29), Toscana (con 56 rapine da 49), Umbria (con 9 rapine da 6) e Veneto (con 28 rapine da 25). Nel corso del convegno è stato sottolineato come le banche italiane investono ogni anno circa 700 milioni di euro per rendere le proprie filiali sempre più protette e sicure.
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