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L’allarme della Uil: il governo centrale, in tema di personale, impone di mantenersi all’interno della spesa dell’anno 2004 meno l’1,4%. Ma a quella data non c’era la spesa per i dipendenti dell’Irccs Crob e del servizio del 118, attivati successivamente

POTENZA – “Mancano pochi mesi alla scadenza dell’ennesima ulteriore proroga dell’entrata in vigore della normativa europea in materia di lavoro e ancora nessun confronto è stato avviato per affrontare questa emergenza e su come continuare nel processo di riforma del Sistema sanitario regionale”. Lo dichiara la segreteria regionale della Uil Fpl di Basilicata. 

“Pare che l’orientamento della Regione sia quello di puntare su un welfare strettamente correlato ai piani sociali di zona in modo da integrare il sistema sanitario con i servizi socio assistenziali, una volontà condivisibile, ma che deve fare i conti con la nota dolente rappresentata dalla norma, imposta dal Governo centrale che, in tema di personale sanitario, impone di mantenersi all’interno della spesa dell’anno 2004 meno l’1,4%. Una norma che rischia di strangolare il nostro Ssr poiché a quella data non c’era la spesa per il personale dell’Irccs Crob e quello del servizio del 118 che sono stati attivati successivamente. Il rischio che corriamo è che vi sia una completa paralisi del sistema perciò chiediamo all’Assessore Regionale alla salute di convocare tutti i soggetti interessati per aprire un confronto vero su tutti i nodi ed evitare cosὶ di subire i processi di razionalizzazione. 

In attesa di questo confronto la Uil Fpl chiede di sciogliere alcuni nodi a partire dalla costituzione del Creu in modo da sganciare il servizio di emergenza-urgenza dell’Asp e dall’Asm dandogli piena autonoma funzionale ed organizzativa. Inoltre, non sono più rinviabili gli investimenti sulla prevenzione che deve essere spalmata in tutto l’arco della vita delle persone, in modo da abbattere strutturalmente i costi del sistema sanitario che, con il progressivo invecchiamento della popolazione, potrebbero risultare nei prossimi anni insostenibili”. 

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