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Per ora è slittato l’annunciato appuntamento del presidente del Consiglio Matteo Renzi a Matera, così come aveva annunciato Maria Antezza. Il consigliere regionale Nicola Benedetto collega il forfait al clima poco favorevole all’indomani dell’esito della Consulta sul referendum antitrivelle. E in una nota ironizza, secondo il suo stile di opposizione politica.  “Il popolo lucano – dice – può stare sereno: la strombazzata visita di Renzi in Basilicata è solo rinviata. E’ evidente che dopo aver seminato ‘vento’ con la sua prima dichiarazione in tv entrando a gamba tesa in campagna elettorale sul referendum antitrivelle non può che raccogliere ‘tempesta’ e quindi non è certo questo il clima migliore (freddo a parte) per mettere piede nella terra macrofornitrice di greggio”. Così il capogruppo di Centro Democratico, Nicola Benedetto.

“In tanti, a cominciare dai suoi amici di partito – prosegue Benedetto -, avrebbero voluto che dopo le visite lampo come quella di maggio a Melfi nello stabilimento Fca per testimoniare riconoscenza a Sergio Marchionne, il Premier trovasse finalmente il tempo per dedicarsi ai temi più urgenti del nostro territorio e persino, come è nell’auspicio del Presidente Pittella, firmare in suolo lucano il Patto per il Sud-Patto per la Basilicata. Qualcuno si era illuso che il successo di Matera per l’evento tv di Capodanno potesse avere l’effetto di accendere un’attenzione del Premier non formale per la Capitale Europea della Cultura 2019 per una sua tappa a Matera dopo i viaggi in giro per le capitali di tanti Stati”.

“Ma cosa c’è dietro il rinvio? – si chiede il capogruppo Cd -. A parte l’ostilità manifestata nuovamente alle posizioni delle Regioni sostenitrici di quello che continuo a giudicare è un inutile referendum in materia di ricerca petrolifera in mare come in terra ferma (che, non a caso, ha provocato da parte del presidente della Regione Puglia Emiliano l’immediata iniziativa di mobilitare tutti i 260 circoli Pd pugliesi) c’è l’evidente situazione che lo vede impossibilitato ad arrivare da noi ‘a mani vuote’. Specie per Matera dopo aver inviato i suoi ministri tra cui Del Rio e ancora prima il vice Nencini non esiste uno straccio di provvedimento finanziario e siamo fermi ai 2 milioni di euro per il 2016. Per il resto della regione tutto è rinviato al libro dei sogni del Master Plan per il Sud”.

“E poi – prosegue ancora Benedetto – come avrebbe potuto, da segretario nazionale del Pd, venendo in Basilicata, benedire l’alleanza al Comune di Potenza tra De Luca e il Pd potentino? Sarebbe stata un’ulteriore esposizione mediatica negativa specie per chi alla vigilia delle elezioni amministrative rifiuta qualsiasi confronto con i suoi alleati del centrosinistra, come noi di Cd, scegliendo direttamente i sindaci con la formalità, in pochi casi, del ricorso a primarie-farsa”.

“In occasione della visita di Renzi a Melfi – ricorda il consigliere – lo avevo invitato a venire in Valbasento, simbolo della industrializzazione negata, anch’essa a firma Eni (ex Enichem). Spero che questa volta, quando non potrà più sottrarsi ai suoi impegni istituzionali e alle pressioni dei suoi sostenitori lucani, possa arrivarci più comodamente atterrando all’aeroporto di Pisticci che nei prossimi mesi renderemo operativo. Ci sono problemi e questioni che in Valbasento si trascinano da troppi anni attorno al problema centrale dell’accelerazione del processo di reindustrializzazione”.

“Il renzismo – conclude Benedetto – dimostri nei fatti di non aver cancellato dall’agenda il Mezzogiorno e di conseguenza la Basilicata, quasi fossero spazi vuoti non riempiti né da un’idea né da una classe dirigente di peso nazionale. Ed è proprio per superare questo deficit che nasce la ‘svolta Matera’ con una proposta di vero sviluppo (non assistenziale) che supera la vecchia politica e va oltre il renzismo e può diventare un esempio più che significativo per l’intero Sud. A quanti non ricordano la storica frase di Renzi rivolta al suo predecessore Letta (‘stai sereno Enrico’) che ha di fatto anticipato il licenziamento di Letta è il caso di rinfrescare la memoria per augurare al Premier con altrettanta sincerità ‘stai sereno Matteo’, convinti di esprimere il comune sentire dei lucani”.

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