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MATERA – Le polemiche sul Capodanno, purtroppo, non si placano ancora. Difatti neanche un evento dilettevole e dalla portata internazionale è riuscito a rendere felice e serena l’intera città. Il minuto in più, per alcuni, pare essere più importante dell’enorme successo che c’è stato sia in termini di audience che di presenze a Matera.
Eppure quella notte molti locali hanno deciso di restare aperti in previsione della grande affluenza di gente che era stata annunciata e che poi si è confermata nel corso della serata: all’incirca 50 mila presenze.
«La notte di Capodanno il “Vittorio Veneto Caffè” non è mai stato aperto, quindi per noi il Capodanno di Rai Uno è stato un evento positivo che ci ha permesso di lavorare.
L’affluenza è stata parecchia e la gente cercava di tutto: dall’acqua al cocktail, dal caffè alla cioccolata calda», ha dichiarato Luigi Cinque che quella notte lavorava.
E sempre in piazza Vittorio Veneto, un altro bar ha deciso di prolungare l’apertura fino a notte fonda, il “Tripoli”, e lo ha confermato Salvatore: «Per noi un incremento di entrate ovviamente c’è stato, però è innegabile che a un certo punto si è creato quasi un “tappo” di persone che non lasciava entrare la clientela.
A mezzanotte c’è stato il picco maggiore perché in molti volevano brindare con il prosecco».
La paura di atti vandalici o danni alle attività nella notte di San Silvestro era forte in molti commercianti, ma per fortuna tutto è filato liscio senza alcun episodio degno di nota.
A sfruttare la posizione centrale per godersi al meglio lo spettacolo, oltre alle varie abitazioni private, è stata anche l’edicola in piazza che quella sera è rimasta aperta per l’occasione «sia per paura che qualcuno si arrampicasse sulla struttura, come avviene certe volte per la Festa della Bruna, sia per vedere il concerto al caldo con i miei parenti e ho venduto anche qualcosa soprattutto per i bambini», ha affermato Cosimo Lamacchia.
Ma a lasciare le porte aperte ai clienti la notte di Capodanno, non sono stati soltanto i locali in piazza, ma anche alcuni in via del Corso e in via Ridola che hanno beneficiato anche loro dall’evento targato Rai Uno grazie ai maxi schermi. Il “Caffè del Corso”, ad esempio, ha addirittura posizionato al di fuori del proprio locale un bancone con un barman per agevolare la gente «perché il posto all’interno è un po’ piccolo per accogliere tutta la clientela che ha portato questo grande evento. Il “Caffè del Corso” ha chiuso alle 7 del mattino ed era già riaperto alle 8». Anche in via Ridola c’è stato il pienone e quindi sia “Girotondo di pizza” che “Hemingway Bistrot” hanno optato per l’apertura durante la notte di San Silvestro, proprio Onofrio Serino titolare di quest’ultimo, però, ha notato qualcosa di diverso dagli anni passati: «È stato il terzo Capodanno in cui l’”Hemingway Bistrot” è stato aperto e quest’anno sicuramente le presenze sono state maggiori: dai turisti ai materani stessi.
Ma si è sentita fortemente la mancanza delle pattumiere e, sia in via Ridola che altrove, c’era una devastazione inimmaginabile alle 5 di mattina, ma alle 8 avevano già provveduto a pulire.
Questa cosa gli altri anni non succedeva perché venivano prontamente posizionati i bidoni e la sporcizia era più gestibile».
Un problema lampante agli occhi di chiunque quella sera. Ma se tutti i commercianti hanno affermato di aver somministrato bevande esclusivamente in contenitori di plastica, come indicava l’ordinanza comunale, non si può dire lo stesso delle persone che hanno introdotto in piazza bottiglie di prosecco di vetro in quantità smisurata.
Un tornaconto positivo c’è stato anche per quelle zone non propriamente vicine all’area spettatori, come “Quattroquarti” in via Ascanio Persio di Gianni De Bonis: «L’affluenza ha superato le nostre aspettative, iniziando a lavorare alle 16.30 del 31 dicembre per finire alle 4 di mattina del 1 gennaio.
Credevamo che con l’inizio del concerto ci sarebbe stato un momento di sosta, ma non è stato così perché i ritmi sono stati sempre serrati».
A pensarla così non è invece Giuseppe Altomonte della gelateria “L’orchidea”, secondo cui l’evento andava organizzato in posti con una capacità di accoglienza maggiore e meno problematici per tutta la città, come piazza della Visitazione o parco del Castello: «In via Roma era bloccata la viabilità quindi la notte di Capodanno la mia attività è stata penalizzata e difatti ho buttato al vento 300 euro spesi in focacce.
Sarebbe stato possibile anche mettere da queste parti un maxi schermo. Ma oltretutto i problemi sono proseguiti anche i giorni seguenti, quando da via Roma sono passati autobus di 12 metri che mi hanno creato disagi enormi: ho dovuto spostare tavolini e sedie, per cui pago l’occupazione di suolo pubblico, per far salire gli autobus sul marciapiede perché non riuscivano a passare; è vergognoso».
Ma queste note negative non riusciranno sicuramente ad offuscare una serata indimenticabile come quella di Capodanno 2016, anzi la speranza è che l’anno prossimo si possa replicare riuscendo a fare ancora di meglio e ascoltando le esigenze della maggior parte delle cittadinanza.

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