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MATERA – La cultura della sostenibilità per trasformare le comunità applicando le best practice all’insegna dei migliori stili di vita.

E’ stato questo uno degli aspetti messi in evidenza dal vice sindaco Giovanni Schiuma nel corso dei lavori del Dubai Sustainable cities summit.

Il percorso che la città di Dubai sta avviando in vista dell’appuntamento che nel 2020 la vedrà sede del prossimo Expo, è passato attraverso testimonianze ed esperienze già svolte come quella di Milano che si è appena conclusa e che è stata illustrata da Gloria Zavatta che ha descritto il meccanismo di certificazione che ha riguardato tutte le attività dell’esposizione universale. Matera, che si appresta a rappresentare la cultura europea nel 2019, guarda con particolare interesse a tutto ciò che conduce ad una visione equa e sostenibile della comunità, a cominciare dall’impatto ambientale ed  energetico  per giungere fino alla mobilità.

Nel suo intervento, il vice sindaco Giovanni Schiuma ha sottolineato l’importanza di puntare su politiche ambientali, sociali ed economiche che consentano una convivenza ideale fra luoghi e obiettivi.

«Le  comunità – ha spiegato Schiuma – devono mettere in campo comportamenti adeguati e parlare di sostenibilità senza cultura è come parlare di ‘mare senza sapere cos’è l’acqua’ parafrasando un detto anglosassone.  Matera 2019 deve interpretare il titolo di capitale europea della cultura per creare le fondamenta  della sua sostenibilità  economica, sociale e ambientale nel futuro alimentando lo sviluppo costante  della comunità». 

Cinque sono, secondo il vice sindaco, i principi ispiratori della cultura della sostenibilità: l’esperienza cioè la  capacità di costruire una visione complessiva intorno al tema della sostenibilità, le emozioni attraverso un’intelligenza emotiva che è in grado di coinvolgere le persone, i sistemi di valutazione  che guidano i  comportamenti sostenibili come ad esempio quelli legati all’energia da produrre con fonti rinnovabili e al monitoraggio dei livelli di inquinamento e produzione di rifiuti delle attività produttive, commerciali e delle singole famiglie, all’etica intesa come definizione di valori e credenze delle comunità su cui fondare l’azione politica e operativa. «Infine – ha aggiunto il vice sindaco nel corso del suo intervento ai lavori di Dubai – è necessario il coinvolgimento della comunità ovvero quel meccanismo che fa sì che le persone si sentano attori protagonisti delle scelte e progetti che conduno a processi sostenibili. Fondamentale, in questo senso, diventa la cultura intesa sia come sistema dei valori e dei comportamenti, ma anche come insieme di manifestazioni e prodotti artistico-culturali che fungano da catalizzatori di esperienze, emozioni, coinvolgimento e testimonianza».

A questo si aggiunge la certificazione di sostenibilità realizzata dall’Expo 2015 che dovrà diventare esempio da mutuare dal momento che per un anno intero Matera avrà un impatto ambientale significativo che occorrerà gestire. «Per questa ragione – ha concluso il vice sindaco – dovremo pensare ad un processo di valutazione e di certificazione della sostenibilità del sistema delle attività di Matera2019».

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