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POTENZA – La situazione rifiuti in città rimane ancora critica: sono diverse le zone che presentano ancora sacchetti anche sulla strada e cassonetti ormai stracolmi. Ma nelle prossime ore – parola dell’amministrazione comunale – la situazione dovrebbe gradualmente tornare alla normalità. L’annuncio dopo la Conferenza di servizio, tenutasi al Comune di Potenza ieri pomeriggio, a cui hanno partecipato anche il presidente della Provincia Nicola Valluzzi, il sindaco di Atella, Nicola Telesca, il dirigente Arpab Rocco Masotti, i gestori degli impianti delle discariche di Atella e Venosa.
Oggi, quindi, la raccolta dei rifiuti nella città di Potenza riprenderà. «Tutto il sistema di gestione provinciale dei rifiuti – ha spiegato il sindaco di Potenza, Dario De Luca – si è fatto carico di risolvere il problema connesso con l’esigenza della piattaforma di Atella di eseguire lavori di manutenzione e riprenderà la raccolta dei rifiuti e il conferimento nelle discariche».
Ma risolta la grana discariche, si apre per De Luca un altro fronte. Perchè, dopo le annunciate dimissioni di Silvio Ascoli, è arrivato il passo indietro: il cda non ha evidentemente accettato le sue dimissioni e il direttore generale resta al suo posto.
E ad attaccare il primo cittadino sono proprio i suoi ex alleati, quei Fratelli d’Italia che lo hanno sostenuto in campagna elettorale e che fino a qualche giorno fa erano al suo fianco.
Ora il cambiamento degli scenari e la riconferma di Ascoli alla direzione dell’Azienda comunale. «Saranno i primi effetti dell’influenza del Pd?», si chiedono gli ex alleati.
«Il problema Acta, con la svolta a sinistra del sindaco eletto con il centro destra – attacca Luciano Petrullo, portavoce cittadino Fratelli d’Italia – sembra ormai placato. Le dimissioni del direttore generale sembravano irrevocabili, anche perché sorrette da una decisione che sembrava maturata a fondo. Niente di tutto questo. Pare, infatti, che le dimissioni siano state ritirate, o non accettate, pare, sempre, dal sindaco De Luca. Questi, sino a ieri l’altro, ripeteva, a mò di mantra, che l’Acta doveva essere rivoluzionata; che ci voleva un vero manager, non fa niente se costava qualcosa in più. Gli amministrativi erano troppi e ci voleva più gente per le strade a pulire una città, definita da De Luca, irrimediabilmente sporca. Non abbiamo nulla contro Ascoli. Il problema è che questa benedetta rivoluzione di De Luca proprio non ci sta a venir fuori. Saranno gli amorosi sensi con il Pd, che è stato tutto uno scherzo, che come è bello stare di nuovo insieme».
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