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LATRONICO – Doveva essere una normale giornata di caccia insieme agli amici di una vita. Invece la giornata di un gruppo di 7 amici si è trasformata in tragedia. Erano partiti di buon mattino dalle proprie case destinazione il bosco di Agromonte Mileo. Avevano deciso di dare la caccia ai cinghiali. Intorno alle 11 qualcosa però va storto. Il gruppo avrebbe incrociato l’animale. Qualcuno spara in direzione del cinghiale, ma per cause ancora in fase di accertamento su quella traiettoria c’è Francesco (da tutti chiamato Franco) Santoianni, cinquantatreenne di Latronico. Il proiettile lo colpisce in pieno volto.
Santonianni si accascia e muore all’istante. A nulla sono valsi i primi soccorsi degli amici di caccia e poi quelli dei sanitari. Per il cinquantatreenne di Latronico non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Lagonegro, guidati dal capitano Luigi Tanagro, che hanno subito avviato le indagini, circondando la zona del decesso per eseguire i rilievi necessari. Tutti i fucili sono stati sequestrati e non è escluso che già nelle prossime ore qualcuno venga iscritto nel registro degli indagati. Da stabilire l’esatta dinamica dell’incidente e soprattutto c’è da capire da quale fucile sia partito il colpo. Pare infatti che, alla vista del cinghiale, siano stati sparati diversi colpi, uno dei quali ha colpito Santoianni. Nella giornata di oggi il giudice dovrebbe dare disposizione per l’esame autoptico in modo da stabilire con certezza la modalità della morte. Intanto per tutta la giornata di ieri c’è stato un continuo viavai all’obitorio dell’ospedale di Lagonegro per dare l’ultimo saluto a Franco Santonianni.
Il cinquantatrenne era molto conosciuto e ben voluto. A Latronico tutti lo ricordano come un onesto lavoratore. Di mestiere faceva il carrozziere. Lascia una moglie e tre figli. Il presepe vivente che si sarebbe dovuto tenere ieri nel paese è stato rinviato come segno di vicinanza dell’intera comunità alla famiglia di Franco Santoianni.
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