X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

POTENZA – “Le parole – diceva il giornalista Franco Bonprezzi, parafrasando Carlo Levi – sono pietre, sono mattoni. Possiamo, con le parole, erigere muri e pareti, oppure costruire ponti e pavimenti, delimitare finestre”. Con le parole si può costruire. Cosa? Identità, comunità. Ne sono convinti gli organizzatori della “Festa della parola” che si terrà a Potenza il 27 e il 28 dicembre con vari appuntamenti in città. Paolo Albano, Giuseppe D’Ecclesiis, Katia De Fraenza, Leonardo Pisani sono solo alcuni dei promotori. Anche se, come hanno evidenziato ieri durante la conferenza stampa di presentazione presso la libreria  “Senza nome”, non esistono dei veri e propri organizzatori quanto, piuttosto, trascinatori. Da “Letti di sera”, “La notte bianca del libro” ad agosto e ultima, in ordine di tempo, la presentazione della raccolta di racconti su Potenza in “La città svelata” – che in pochi giorni ha già venduto quasi 500 copie – si è innescato un processo «che come le lampadine di Natale – spiega De Ecclesis – illumina la città». Via via, quindi, organizzazioni, privati, associazioni, cittadini volontari partecipano, si adoperano per proporre, introdursi in questo o in quest’altro evento. E più la città con i suoi problemi politici e finanziari – che, inutile negarlo, ci sono – si spegne, più la gente insorge dal buio per mettere in evidenza angoli di Potenza e della società potentina altrimenti nascosti. Lo strumento è quello più antico del mondo: la parola. Scritta, parlata, letta, cantata, recitata, discussa, analizzata, interiorizzata, trasformata, narrata. Alcuni dei partecipanti hanno voluto sceglierne una in particolare tra tante. L’associazione Amici dell’Hospice, per esempio, ha scelto “dono” mentre la Caritas “comunità”. E poi “ponte”, “kaos”, “comunicazione”. A ogni parola è associato uno o più luoghi. “Comunità” nell’atrio del Palazzo di Città, “dono” nel reparto “Hospice” del San Carlo, “ponte” nella sede delle Ferrovie dello Stato.

  «C’è un fermento culturale in città – commenta l’assessore comunale alle cultura Annalisa Percoco – che viene dal basso ma anche da altre istituzioni, basti pensare alla collaborazione con il Conservatorio. Tutto il cartellone degli eventi natalizi è stato inoltre aperto, tramite bando, a tutte le associazioni portando avanti il filo rosso della solidarietà. Perché la cultura è inclusione. Per questo motivo dopo le festività l’amministrazione comunale ha organizzato un concerto che si terrà all’interno dell’Hospice». Ecco alcuni degli appuntamenti della “Festa della parola”.   Alla stazione centrale di Potenza e nella Sala degli specchi del teatro   Stabile Edoardo Angrisani, Rosario Avigliano, Novella Capoluongo, Lorenza Colicigno, Giampiero D’Ecclesiis e Leonardo Pisani, da Brooklyn a Muro Lucano, racconteremo i ponti e le loro storie, in giro per il mondo e per la Basilicata: ponti di speranza, ponti di sogno, ponti tragici, ponti ricchi di storia e di storie. Ponti fantastici sulle note della Concert Band Città di Potenza. Nella chiesa di San Rocco, letture di Natale, con attori teatrali lucani che danno voce all’arte lucana nella nostra terra e fuori dai confini regionali.

Gli appuntamenti, in alcuni casi, si replicano in due fasce orarie differenti: 10-11 o 11-12 la mattina 17 – 18 o 19-20 la sera. In tutto sono circa una trentina gli eventi, dalla sede del Comune alla stazione, passando per tante attività commerciali e librerie. Per essere costantemente aggiornati è consigliabile seguire la pagina Facebook dell’evento.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE