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INGLESE e internet per avvicinare i giovani alla letteratura: non è la retorica nuovista (intanto quasi passata di moda) delle tre “I” ma la messa in pratica di un percorso di avvicinamento alla poesia che ha interessato una comunità riunita in ricordo del suo figlio più illustre: “Parole viste”, l’evento che Tricarico ha dedicato a Rocco Scotellaro (1923-1953), ha unito la promozione territoriale alla fruizione di un linguaggio, quello poetico appunto, che per una volta ha visto protagonisti i ragazzi delle scuole. Ora il progetto, nato come contest fotografico nel quadro del piano di promozione e comunicazione del patrimonio intangibile Rocco Scotellaro – Po Fesr 2007/2013 promosso dal Comune, è diventato un libro che raccoglie gli scatti di alcuni dei 18 autori che hanno animato le vie del borgo di cui Scotellaro fu peraltro sindaco, e hanno associato i suoi versi a uno scorcio, o meglio a una suggestione.
E’ un modo alquanto inedito per raccontare una regione, operazione che potrà fare da apripista nel marketing territoriale in vista di Matera 2019 ma soprattutto da coltivare una volta che quella data-feticcio sarà archiviata.
Dall’ultimo anno delle elementari all’ultimo delle superiori, gli studenti degli istituti del centro del Materano nel corso della due giorni di ottobre hanno declamato i versi di Scotellaro e proposto un racconto in inglese. Il filone 2.0 è stato alimentato dalla “socializzazione” delle location scelte per gli scatti in versi – le “Parole viste” del titolo -, immagini poi restituite alla carta quasi a omaggiare la produzione del poeta morto a Portici 62 anni fa.
«Contiamo di replicare l’iniziativa all’interno del Parco letterario per dare anima a qualcosa la cui costituzione è soltanto un punto di partenza, non di arrivo», commenta il sindaco Angela Marchisella. Il polo di Tricarico è, insieme con Venosa (Parco letterario Orazio) e Brienza (Parco letterario Pagano), uno di quelli di cui si valuta la possibilità di realizzazione: il progetto “Matera Italia 2019. Basilicata Parco Culturale”, presentato nei giorni scorsi a Roma nell’ambito della Fiera della piccola e media editoria “Più libri, più liberi”, abbraccia già Aliano (Parco letterario Levi), Tursi (Albino Pierro), Valsinni (Isabella Morra), Montemurro (Fondazione Sinisgalli), Avigliano (Fondazione Gianturco), Rionero (Fondazione Fortunato), Melfi (Fondazione Nitti e Parco letterario Federico II), Montemurro (Fondazione Sinisgalli) e Palazzo S. Gervasio (Ente morale D’Errico).
L’opportunità da cogliere è entrare in una rete di promozione culturale di cui la Regione e i Comuni coinvolti hanno colto la portata. «Partiamo da un punto di forza – spiega ancora il primo cittadino di Tricarico – e cioè l’idea, realizzata appieno, di avvicinare i ragazzi alla figura di un portatore di valori importanti: la quantità e l’intensità delle esperienze vissute da questo giovane uomo riportate alla drammaticità del momento non sono una rotura rispetto ad oggi ma piuttosto in continuità. Farlo leggere ai più giovani è stato come un percorso emozionale».
E così «le mie carte» di “Improvvisa la sera” sono diventate le carte da gioco nella foto di Martina Caravelli (Tricarico), il vecchio palazzo annerito dal tempo e immortalato dalla materana Francesca Montemurro è la giusta “didascalia visiva” de “I pezzenti” (E’ bello fare i pezzenti a Natale / perché i ricchi allora sono buoni; / è bello il presepio a Natale / che tiene l’agnello / in mezzo ai leoni), spietata e attualissima analisi delle feste tanto più ai nostri tempi di consumismo spinto. L’incipit di “Conosco” (Conosco tutte le mosse di mia madre) è tutto nel gesto quotidiano eppure ancestrale dell’anziana signora seduta su una sedia di paglia all’uscio di casa e ritratta da Giuseppe Soldo.
Buona la prima. Ora l’idea è di replicare l’operazione anche fuori dai confini regionali, spiega Giuseppe Melillo, ricercatore che firma ideazione e concept di “Parole viste”. Oltre alla prospettiva dei parchi letterari, l’iniziativa vanta l’interessamento del Centro di documentazione sulla poesia del Sud diretto da Paolo Saggese: il genio multiforme di Rocco Scotellaro bruciato nella brevissima parabola di tre decenni potrà in questo modo collocarsi in un perimetro che vada oltre i confini dell’amata Basilicata.
e.furia@luedi.it
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