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POTENZA – L’indirizzo è via Angilla Vecchia 46. Arrivata a destinazione, non dovendo cercare un cognome sul citofono, mi chiedo se riuscirò a riconoscere l’appartamento. Nessun problema: “Le chiavi di casa” è chiaramente segnalato ed è al secondo piano. Mi sento chiamare dalla finestra.

E’ Stefano, un bel ragazzo di 23 anni, diplomato ragioneria, amante dello sport – pratica kick box e segue il calcio – della Ferrari, e suona la chitarra classica. Il portone non si apre e lui, da perfetto padrone di casa, si offre di aprirlo personalmente. Subito mi chiede chi sono, come mi chiamo e se per il giornale scrivo di sport. E’ sorridente e molto affettuoso. Mi prende la mano e mi accarezza i capelli. A casa, ad attendermi, ci sono anche Antonella, 38 anni, diplomata all’Istituto d’arte, Rossana di 25 diplomata agraria come Mario, di 27. Questi ragazzi hanno tante cose in comune. Il sorriso, la gioia di vivere e una casa, dove da un anno hanno cominciato il percorso di autonomia grazie a “Zia Lisa”, associazione di famiglie a vantaggio dei disabili. Qui cucinano, pranzano, trascorrono del tempo insieme secondo le proprie abitudini, i propri interessi e i propri ritmi di vita. Vanno al cinema, a teatro, fanno insieme la spesa.

Come oggi, che aspettano un ospite importante: il presidente del consiglio regionale Piero Lacorazza. Con la guida dell’operatrice, dei volontari, del presidente dell’associazione Rosa Mancino, mamma di Mario, e l’avvocato Incoronata Bochicchio, responsabile dello Sportello legale del progetto, hanno preparato tutto. Dalla tavola, a tema natalizio con tanto di segna posti, fino al pranzo. Le ragazze hanno cucinato, mentre Stefano si è dedicato alle pulizie. E’ la prima volta che pranzano a casa con un ospite esterno, diverso dalla propria famiglia e sono molto eccitati. Quando arriva il presidente non lo nascondono. Raccontano di loro, scherzano, lo abbracciano. Sembra davvero di stare in famiglia, quando riuniti durante il pranzo domenicale si parla un po’ di tutto: delle passioni di Rosanna, della fidanzata di Stefano, di Mario, buongustaio, di Antonella che vorrebbe iscriversi in palestra.

«E’ la vita vera – spiega Rosa – ed è questo che significa autonomia. Vivere secondo le abitudini di tutti i giorni». Un percorso non certo facile e immediato, come spiega Roberta Maulà, coordinatrice del progetto “Le chiavi di casa” finanziato da “Fondazione con il Sud” e che mette in rete ben sette associazioni di Potenza e provincia che si occupano di disabilità (psichica, intellettuale, psichiatrica e motoria):  «Io sono dell’Associazione italiana persone down di Potenza. Questi percorsi  con i nostri ragazzi durano già da 8 anni e solo oggi dormono anche in questo appartamento e lavorano. Autonomia significa saper prendere un mezzo pubblico da soli, orientarsi in città, avere contezza dei propri soldi e saperli spendere, saper pagare una bolletta. E’ acquisire delle abilità sociali imprescindibili per raggiungere l’obiettivo finale». L’autonomia è una risorsa importante per questi ragazzi, per le loro famiglie e per la spesa sociale, andando a gravare sempre meno sul sistema sanitario nazionale: «Persone che consumano, lavorano – continua Roberta –  creano welfare». Da qui l’iniziativa “A cena con” con ospite, ultimo in ordine di tempo, Lacorazza e in precedenza, con l’Aipd, il sindaco Dario De Luca, mentre è in programma un incontro con il presidente regionale Marcello Pittella. Le istituzioni, infatti, sono il primo interlocutore per permettere non solo al progetto di proseguire ma di diventare modello di una nuova politica sociale regionale. Dopo lo spumante e il panettone, dunque, l’impegno di Lacorazza: «Con la norma sul Piano straordinario per persone con disabilità e l’istituzione dell’Osservatorio sulle persone con disabilità, che partirà a gennaio, abbiamo già le risorse necessarie e gli strumenti per poter cominciare a lavorare su questo».

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