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VIETRI DI POTENZA – Da ormai tre anni è diventata la strada dei mezzi pesanti: sfrecciano, mettono paura, non tengono conto delle limitazioni e delle abitazioni vicine. E sono praticamente incontrastati. Stiamo parlando del percorso alternativo che percorre le contrade San Vito, Pantone, San Felice, San Giovanni e Pietrastretta a Vietri di Potenza. Misura sette chilometri e conta ventiquattro tra curve e semicurve, ed è il percorso obbligato per i messi superiori a 3,5 tonnellate a pieno carico e con sagoma superiore a 2,30 metri “deviati” dal raccordo autostradale Sicignano-Potenza.
Da febbraio 2013 questi mezzi hanno il divieto di transito sul raccordo a Vietri di Potenza, tra gli svincoli di Vietri-San Vito e Vietri-Balvano, nel tratto che ospita diversi viadotti tra qui quello denominato “Pietrastretta”, che ormai è oggetto di lavori infiniti dal 2008 a causa di problemi strutturali. I mezzi pesanti sono obbligati ad uscire ai due svincoli di Vietri per procedere in direzione Potenza e Salerno. Ma moltissimi camionisti – quasi tutti – non tengono in considerazione i limiti di velocità. Sfrecciano e passano davanti alle abitazioni (e sono tante), a qualsiasi ora, come matti. Mettono paura nelle curve e di alzare il piede dall’acceleratore non ne vogliono proprio sapere. Questa la situazione del traffico: tutti i mezzi provenienti da Buccino sono obbligati a uscire allo svincolo di Vietri di Potenza in contrada San Vito. Quelli che rientrano nel divieto proseguono per il percorso alternativo, i mezzi “leggeri” rientrano sul raccordo tramite una delle due famose strettoie e continuano in direzione Potenza. Idem per i mezzi provenienti da Potenza e diretti verso nord: uscita obbligatoria allo svincolo Vietri di Potenza-Balvano in contrada Cugni. I mezzi pesanti scendono per percorrere la Sp 94 e imboccare il percorso alternativo, per poi riprendere il raccordo allo svincolo di contrada San Vito, mentre gli altri mezzi rientrano sul raccordo.
Sempre superando l’esame strettoia (a proposito: quanti danni hanno fatto questi blocchi in cemento!). Passano ogni giorno centinaia di mezzi pesanti di qualsiasi genere. Ma sia chiaro: possono passare solo quelli autorizzati. Infatti il Comune di Vietri ha rilasciato autorizzazione scritta alle aziende che ne hanno fatto richiesta, e che devono raggiungere le vicine aree industriali. Ma è chiaro che passano anche quelli senza autorizzazione. Che vengono sanzionati da Polizia stradale e Carabinieri durante i controlli. A proposito di controlli, forse ne servirebbero alcuni mirati lungo il percorso. Sono tante le lamentele di famiglie e automobilisti per l’incoscienza di alcuni camionisti, che sorpassano addirittura sul percorso altri mezzi pesanti, come testimonia la foto in pagina, scattata nella salita (a doppio senso) che porta allo svincolo di Vietri in contrada San Vito.
Questo alternativo vietrese è un percorso a doppio senso. Accade ogni giorno che sorpassano, corrono e si prendono tutta la strada. La paura è in particolare per i bus di studenti, che potrebbero ritrovarsi una bestia di fronte. Ma è anche per i tanti pendolari vietresi che ogni giorno percorrono la strada e si lamentano del comportamento dei camionisti. Pochi rispettano limiti e Codice della strada.
Per non parlare poi delle condizioni della strada: in alcuni tratti ci sono delle buche, in altre è liscia e pericolosa. Gli ultimi episodi giovedì mattina: in contrada Pietrastretta sulla Sp94, con un mezzo carico di 400 quintali di rifiuti bloccato in salita e fuori strada tra le barriere. Mentre un altro si è fermato poco prima: è dovuta intervenire una gru per risolvere il problema dopo sei ore. «Qui corrono come matti, di giorno e di notte, tra inquinamento e boati al loro passaggio», commentano alcuni cittadini. E’ chiaro che bisogna intervenire per evitare il peggio. Però sia chiaro: bisogna rassegnarsi, questo percorso alternativo esisterà per anni e anni. Infatti in programma ci sono altri viadotti da far brillare in territorio vietrese, proprio sul tratto dove vige il divieto per i mezzi pesanti.
Ed è proprio in virtù di quest’ultime notizie che bisogna intervenire su questo percorso alternativo. Non sarebbe forse il caso di iniziare ad installare un rilevatore di velocità, con annesso autovelox? Non sarebbe il caso di fare controlli mirati nel percorso? Eppure di incidenti se ne verificano, e qualche volta ci è scappato anche il morto. Prima la tragedia, poi gli interventi? Forse è il caso che chi di competenza si passi una mano sulla coscienza.
Forse è doveroso organizzare un tavolo tra Comune, Provincia, Anas, Regione e Forze dell’ordine per discuterne. Controlli, messa in sicurezza e più tranquillità per gli abitanti delle contrade del percorso alternativo e per i cittadini rispettosi delle regole e del Codice della strada. Subito, prima che sia troppo tardi. Prima che qualche camion entri in qualche abitazione. Prima che scappi qualche morto, che mai ci auguriamo.
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