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MATERA – Un esame sostanzialmente superato. «Con le strutture oggi a disposizione abbiamo fatto il massimo». Valeriano Delicio assessore alla viabilità del Comune di Matera commenta così il test dell’accoglienza nei giorni del Presepe che hanno portato fino all’Immacolata.

«Aspettiamo di capire il dettaglio delle ultime ore ma direi che siamo intervenuti laddove possibile.

Abbiamo adattato il parcheggio di via Saragat permettendo anche ai caravan di poter entrare, abbiamo consentito ad alcuni bus, in totale una cinquantina di poter sostare in piazza della Visitazione cambiando di fatto i piani originari che ci portavano a farli trasferire tutti quanti verso l’Autoparco. Abbiamo modificato una serie di progetti e di programmi iniziali per andare incontro alle esigenze che man mano si sono presentate.

Il problema maggiore» spiega Delicio, «rimane quello dei parcheggi, un problema che abbiamo affrontato al meglio tenendo presente quelle che sono le risorse a nostra disposizione.

Certo la città non è in grado di sopportare numeri troppo elevanti, questo è oggettivo».

Delicio analizza le diverse situazioni che si sono presentate, la necessità di chiudere gli accessi al centro della città, la convivenza anche nel centro, pur con qualche mugugno, dell’evento con i cittadini residenti.

«La macchina della viabilità e del traffico direi che ha funzionto, possiamo ritenerci soddisfatti. Abbiamo messo il divieto di fermata per gli autobus in città, credo che abbiamo anche fatto qualche multa. Siamo intervenuti molto sulla segnaletica sia noi sia anche gli organizzatori del Presepe, le indicazioni era tante e ben chiare. Ci siamo mossi adeguatamente anche per consentire la sosta alle auto, non ci sono state tranne alcune eccezioni come via Passarelli che abbiamo individuato e cercheremo di intervenire, situazioni particolarmente sgradevoli di sosta selvaggia».

 Anche sui bagni passi in avanti. Anche se restano un tallone di achille con alcuni operatori commerciali che hanno confermato le file e le richieste di accesso così come succedeva in passato in gran numero: «il nostro intervento è stato quello di modificare gli orari dei gestori dei bagni pubblici del centro estendendolo fino alle ore 23 in queste giornate di festa e arrivando addirittura alle 3 di notte per il Capodanno. In più l’organizzazione di Prisco ha messo a disposizione una serie di bagni a cui poter far ricorso sia all’arrivo in piazza della Visitazione sia ci sono altri bagni nel centro della città per cui crediamo che il servizio sia stato fornito in maniera sufficiente. E’ anche normale che vi possano essere richieste di turisti alle attività commerciali. Del resto si tratta comunque dell’arrivo di persone che portano attenzione e lavoro in città e che dunque vanno accolte adeguamente. Anche sotto questo profilo non ho notato particolari criticità.

Nel complesso direi che ce la siamo cavata in questo primo test». Il punto vero della questione riguarda però la possibilità che ad un arrivo oltre l’ordinario di gente per un evento importante come il Presepe vi possa essere un arrivo ancor più importante e straordinario per altri eventi come per esempio potrebbe essere quello del Capodanno ma soprattutto in prospettiva del 2019. In quel caso la città dovrà essere pronta ad affrontare, diversamente altri numeri.

«Ma non è facile fare questo tipo di previsioni, per il Capodanno è molto difficile prevedere quanta gente potrà arrivare. Le variabili sono davvero troppe e troppo ravvicinate. Io ribadisco che stiamo facendo il massimo» conferma Delicio, «con le strutture a nostra disposizione, i parcheggi sono la prima questione. Conto ben presto di poter avere a disposizione l’area Fal di Serra Rifusa. Quella risorsa potrebbe essere un’importante via di sfogo, le macchine e i pullman arriverebbero e sosterebbero direttamente lì. Penso ci possano essere oltre mille posti disponibili, il collegamento anche con un pendolino su ferro porterebbe in centro. Dovrebbe adeguare con degli interventi le stazioni di Serra Rifusa e di Matera centro ma le risorse sia delle Fal e sia nostre ci sarebbero. Poi andrebbe verificata la questione della gestione di quei servizi, ma credo che si debba andare in quella direzione. Un intervento che nel complesso in un anno e mezzo potrebbe essere completato ed accompagnarci tranquillamente per il 2019. Ma è chiaro che solo con questo tipo di strutture la situazione anche dei numeri e dell’ospitalità in città potrà di fatto e davvero cambiare».

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