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MATERA – Una città, per molti anni considerata una vergogna nazionale, a un certo punto si risveglia e riesce a far emergere il suo lungo percorso fatto di lavoro, fatica e sudore, grazie al recupero.
«A queste bellissime trasformazioni di Matera abbiamo voluto rispondere con un libro, tuffandoci all’interno dei Sassi per far vedere quello che si è prodotto con le tecniche di recupero e ne abbiamo preso degli esempi modello: dal Palombaro al Musma, dalla Cripta del Peccato Originale a Casa Ortega», così Nico Colucci, fotografo e architetto, spiega “Matera Cityscape” il libro fotografico presentato a Palazzo Lanfranchi con il curatore dei testi Alberto Giordano.
Erano presenti anche Marta Ragozzino, direttore del Polo Museale della Basilicata, il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, il professore Amerigo Restucci e il giornalista Rossano Cervellera.
Un libro che tramite le sue 216 pagine è capace di emozionare chiunque, i materani in primis.
Posti sconosciuti ai più, una città nascosta invisibile agli occhi dei frettolosi, ma che rende fede alla sua bellezza intrinseca. Una bellezza recuperata che si sta finalmente valorizzando soprattutto nei suoi spazi scavati; quindi non bastava più una riedizione di “Matera Cityscape”, per questo l’idea di un nuovo libro sulla città nascosta.
Nel secondo libro sono così raccolte alcune delle fotografie scattate dal 1990 al 2003 (anno di uscita del primo “Matera Cityscape”): scatti in bianco e nero che parlano del valore di una città fatta di architettura, di cavità e di paesaggi, con dei Sassi abbandonati a sé stessi.
Ma dagli scatti in bianco e nero, diventati icona della drammaticità, a un salto verso il colore.
«Il colore rende bene l’anima degli interni e anche i segni del tempo attraverso le diverse gradazioni e sfumature di colore quindi non potevo più continuare con il bianco e nero», ha commentato Colucci.
92 nuove fotografie, un anno e mezzo di lavorazione per raccontare il ventre di Matera, gli ambienti segreti ricchi di storia e sapientemente riutilizzati, infatti con uno sguardo attento e un’immaginazione spiccata è possibile cogliere odori, rumori, sensazioni: insomma, un libro-documentario.
Emblematici gli scatti della Grotta dei pipistrelli, luogo in cui il fotografo ammette di aver sentito la solitudine e la forza della terra. «È una fotografia costruttiva che porta all’introspezione», con questi termini ha parlato il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri.
E l’immagine catturante di Nico Colucci dialoga anche con la parola scritta. Riprendendo alcuni testi del primo libro dai temi ancora attuali, il curatore Alberto Giordano, ha coinvolto altri personaggi esperti nel progetto per costruire un mosaico di visioni sulla città: Mario Cucinella, Raffaello De Ruggieri, Francesco Foschino, Daniele Kihlgren, Ina Macaione, Marta Ragozzino, Susumu Shingu, Armando Sichenze, Paolo Tritto, Paolo Verri, Raffaele Vitulli.
Ma come ricorda Rossano Cervellera nella prefazione: «Matera è una città senza tempo.
Da qualunque angolazione la si guardi risulta impossibile capire l’età dei suoi edifici».
La chiave di lettura del libro è proprio questa: la città senza tempo che però sta riflettendo sulla storia e in che modo.
«Il libro è un tassello della memoria perché oggi fotografare i Sassi è difficile, sono pieni di contaminazioni: arredi urbani, tende solari, insegne stradali. Quindi ho deciso di parlare del recupero funzionale», ha dichiarato Nico Colucci.
Quindi fotografie provocatorie sulla necessità di salvaguardare il passato dalle follie della società moderna; e il sindaco della città proprio in merito a questo tema non si è risparmiato, dichiarando: «Il turismo randagio che non crea neanche un’economia stabile ci sta distruggendo; dobbiamo governarlo e per evitare che i Sassi diventino una “paninoteca” dobbiamo comporre il tessuto sociale.
Anche per le dominanti produzioni cinematografiche stiamo pensando a un regolamento che disciplini l’uso del territorio per l’uso dei film». Il libro è stato reso possibile anche grazie a un’azione di crowdfunding di oltre cento persone che hanno pre-acquistato il libro e hanno finanziato per circa il 30 per cento il progetto: «Cittadini che hanno creduto in “Matera Cityscape”, pur non conoscendomi, e che nel libro sono stati citati per i ringraziamenti».
Dalla copertina in tela, “Matera Cityscape” si presenta come un manufatto di cucitura artigianale di più stampe e più linguaggi, perfettamente riuscito nel suo intento: passato e presente perfettamente coniugati in una città che, si spera, continui così anche con altri progetti.
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