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IN questi giorni un gruppo di donne di cui faccio parte, nato da una parte del vastissimo movimento di donne Senonoraquando e che si è chiamato appunto SnoqLibere, ha lanciato all’Unione Europea un appello per bandire dai Paesi che ne fanno parte la pratica della maternità surrogata.

E’ la pratica che volgarmente quanto efficacemente è chiamata dell’utero in affitto.

Cerco di spiegare i motivi del mio, no!

Per la prima volta nella storia millenaria dell’umanità libertà e maternità sono due parole che stanno insieme.

Si può scegliere di essere o non essere madri. Il problema oggi è anzi la difficoltà di esserlo sia perché il lavoro non c’è e da noi è problema endemico, sia perché quando c’è è insicuro o troppo esigente.

Ti si chiede di rinunciare, per la carriera o anche solo per difendere la tua posizione, ad ogni altra aspirazione. Resta però il fatto che la libertà femminile rende ancora più ricca la vicenda della maternità. Con la gravidanza si apre un percorso di vita che la donna ed il- bambino-a compiono insieme. E’ una storia di fatica e di gioia, di sofferenza e di crescita. Vi è una condivisione tra chi è già formato e chi lentamente si forma, si scambiano neuroni e sogni.

Elementi così diversi come sappiamo nell’adulto saranno un ‘unica cosa”.La psicoanalisi e la scienza ci confermano sempre di più questa intuitiva verità. Quando nasce il bambino ha già una storia. Anche il dono fa del bambino una “cosa”, lo divide dalla sua storia ma, oltre ogni ipocrisia, sappiamo bene che nella quasi totalità dei casi la pratica si espleta a pagamento. La mercificazione è la forma di gran lunga più diffusa , dove c’è miseria c’è più disponibilità a vendersi.

La domanda è, possono i nostri desideri usare la disperazione degli altri?

L’appello è rivolto alla UE perché è in Europa che è nata la cultura che dice che ogni persona non può essere usata come mezzo ma è un fine in sé.
E’ questo un fondamento della nostra civiltà.

Così come il rispetto per ogni persona e le sue scelte di vita.

Per queste ragioni il nostro no alla maternità surrogata ed il rispetto dei diritti civili delle coppie omosessuali vanno insieme. Personalmente e penso di poterlo affermare anche per altre di Libere, sono favorevole all’accesso all’adozione per le coppie dello stesso sesso e per rendere le adozioni molto più facili: “..l’amore vero rende limpida l’aria” scriveva Natalia Ginzburg. I bambini hanno bisogno di essere accolti, questo conta più di ogni altra cosa. Sto dicendo cose contro la famiglia, sto propagando la terribile idea del gender? No, semplicemente perché non esiste.

Il gender (parola inglese per genere) nasce per differenziare il sesso di una persona da una serie di attitudini, qualità difetti o pregi che vengono distribuiti rigorosamente tra uomo e donna.

Stereotipi che sono stati utilizzati soprattutto per creare una ferrea gerarchia di ruoli tra i due sessi. E’ importante allora educare bambine e bambini, (che naturalmente son portati a farlo) alla accettazione di chi non è come un presunto livello di normalità presuppone che si debba essere, in un mondo divenuto piccolo e attraversato da tante culture daremo loro un prezioso bagaglio per il futuro. Leggo di contrapposizioni e scontri anche su questi temi, anche in Consiglio regionale. Non guerreggiamo sul nulla, dialogare e discutere sarebbe più utile.

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