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POMARICO – Torna la paura dell’ampliamento della discarica di Manferrara Sottana.
Prima di abbandonare nuovamente l’aula, durante l’ultima riunione del consiglio comunale pomaricano, la minoranza è tornata a chiedere lumi e aggiornamenti ultimi sul solito tema: ampliamento della discarica cittadina. Perché, al momento, l’unica cosa certa è che il Comune aveva comunicato agli uffici regionali della Regione di non voler assolutamente l’ampliamento.
Ma adesso l’Amministrazione è obbigata dalla Regione a fornire giustificativi chiari del dissenso. Ovvero serve, e corso Garibaldi s’è attivato in questo senso, chiedendo dovuta consulenza per perizia, un’ulteriore Via (Valutazione d’impatto ambientale). Perché Potenza e anche la Provincia di Matera vogliono assolutamente che il sito di stoccaggio pomaricano torni nuovamente a disposizione.
Ad alleggerire quantomeno l’emergenza rifiuti in corso. Manferrara Sottana è la chiara rappresentazione di tutto quello che in altri tempi ha determinato problemi per oggi. Perché non è stata soltanto una via d’uscita su un problema della comunità pomaricana, d’altri Comuni viciniori e non solo, oltre che business importante per l’azieda privata d’Avigliano che ha gestito la struttura dalla sua privatizzazione. Che, vedi per il rifiuto proprio pomaricano per esempio, non ha accolto che “tal quale”.
Ma le cose, fortunatamente cambiano. Una Circolare europea del 2009, definiva “trattamento ai fini dello smaltimento dei rifiuti in discarica” anche la tritovagliatura e stabiliva che a predeterminate condizioni la “raccolta differenziata spinta” poteva far venir meno l’obbligo di trattamento ai fini del conferimento in discarica precisando come queste indicazioni avrebbero avuto natura “transitoria”, senza stabilire però in modo espresso un chiaro termine finale. Più recentemente, però, la Commissione europea ha però rilevato la necessità di un trattamento adeguato anche sui rifiuti residuali provenienti da raccolta differenziata stabilendo come la tritovagliatura non soddisfi di per sé l’obbligo di trattamento dei rifiuti previsto dalle normative europee.
Per le indicazioni della Circolare 2009 sulla natura equipollente della “raccolta differenziata spinta” al trattamento, la Commissione ha inoltre evidenziato come la sola raccolta differenziata spinta non sia di per sé idonea a escludere la necessità di sottoporre a preventivo trattamento i rifiuti indifferenziati residuali se, oltre alla prova di aver conseguito gli obiettivi progressivi di riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da collocare in discarica, non viene data anche la dimostrazione che il trattamento non contribuisce a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per la salute. Il ministro dell’Ambiente, Orlando ha disposto che: “Entro il 2015, deve essere inoltre garantita almeno la raccolta differenziata per la carta, metalli, plastica e vetro, e ove possibile per il legno, al fine di conseguire gli obiettivi comunitari entro il 2020.” Ma anche il 2015 sta per passare.
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