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VIGGIANO – Un forte boato e panico al Centro olio Val d’Agri, un corto circuito in uno scambiatore del gas ha provocato un incendio.
L’incidente si è verificato nel primo impianto denominato Monte Alpi poco prima delle 17 con il divampare delle fiamme, l’allarme e l’evacuazione di circa 200 lavoratori che operavano all’interno.
Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco- distaccamento Val D’agri e le squadre di sicurezza.
Tanta la paura e la preoccupazione fra i residenti dell’area limitrofa all’impianto che hanno raccontato di aver sentito «un forte boato e poi visto le fiamme sprigionarsi». Molti di loro sono accorsi al Comune dove era in corso l’incontro urgente convocato dal primo cittadino, Amedeo Cicala proprio sulle «ripetute e continue anomalie e incidenti al Centro Oli di Viggiano». Incontro svoltosi nella sala consiliare del palazzo municipale, dove hanno partecipato i sindaci dell’Alta Val d’Agri, la Regione, l’ Arpab Basilicata, Shell ed Eni. Durante il quale è stato ribadito da parte del sindaco di Viggiano, la forte preoccupazione per i «ripetuti incidenti o anomalie», evidenziando che le priorità sono «tutela dell’ambiente, Sicurezza e salute dei cittadini».
L’aut aut lanciato dall’amministratore è stato quello di «fermare il Centro olio se le situazioni negative si verifichino ancora». Intanto nel corso dell’incontro da parte degli amministratori sono state lanciate tre proposte operative: la costituzione di una struttura permanente h24 che operi sia all’interno che fuori al Centro olio. Un organismo composto da tecnici validi esterni che operino permanentemente nell’area industriale, un controllo a trecentosessanta gradi.
«Non dico di arrivare allo stato di polizia – ha detto Cicala – ma di effettuare controlli permanenti».
Come seconda proposta, la costituzione di un Tavolo sull’ambiente, con tecnici e politici all’interno ed infine, il cambio di norma sui parametri degli inquinanti.
«I sindaci – ha ribadito Cicala – ci tengono al proprio territorio, vivono in questo paese e vogliono vedere il futuro dei loro figli all’interno di queste comunità. Nel caso continuino – ha denunciato Cicala – queste situazioni, interverremmo in maniera dura».
Da parte di Eni si è trattato di zun incendio di lieve entità». In una nota stampa ha riferito la compagnia petrolifera «si è verificato oggi nel corso del normale esercizio del Centro Olio Val d’Agri un principio di incendio di entità limitata su una unità di riscaldamento della linea Monte Alpi. La squadra di emergenza del Centro olio – ha spiegato – si è attivata immediatamente mentre, contestualmente, si provvedeva alla chiusura della linea in oggetto, alla depressurizzazione e alla chiusura dell’unico pozzo al momento in arrivo sulla linea 2.
Secondo la multinazionale «il principio di incendio è stato completamente risolto in circa 15 minuti con il solo ausilio delle lance fisse del sistema di antincendio del Cova».
«Eni conferma – aggiunge nella nota, la società – che non c’è stato alcun rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti sul posto di lavoro. Tutto il personale all’interno delle aree di stabilimento si è portato all’esterno dell’impianto seguendo le normali procedure previste in caso di emergenza».
Nel frattempo il segretario generale della Fiom – Cgil, Emanuele De Nicola, ha chiesto urgentemente la convocazione del Tavolo della Trasparenza in Regione. «L’ incendio – ha spiegato De Nicola – poteva mettere in serio i lavoratori. Meno male – continua De Nicola – che il venerdì escono alle 14, quindi, c’è pochissima gente all’interno, ciò denota il fatto che bisogna urgentemente convocare il tavolo della trasparenza in Regione che sono 20 giorni che noi stiamo chiedendo proprio perché nello scorso incontro l’Eni ha annunciato un efficientamento dei costi e quindi un taglio anche del personale. Invece ciò dimostra quello che stiamo affermando da tempo – prosegue il segretario generale – che gli impianti stanno ormai invecchiando e per garantire la sicurezza dei lavoratori e delle comunità locali vanno rafforzate le attività di manutenzione modificando le politiche dell’Eni di efficientare i costi proprio su questo capitolo di spesa che è la manutenzione interna. La Regione deve convocare – solleva – urgentemente il Tavolo della trasparenza per far luce su questo episodio ma anche sulla sicurezza di tutto l’impianto del Cova che necessita di una maggiore manutenzione all’interno».
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