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ALLA vigilia della mobilitazione della Valle a difesa dell’ospedale di Villa d’Agri, in programma per domani, interviene anche  il cappellano del presidio medico, Don Mario Gioia, sul rischio chiusura di alcuni reparti. «Nessuna indebita ingerenza nell’agone politico – precisa il prete – ma alla Chiesa spetta il compito di fare da sentinella». «Sentiamo, nella pastorale ecclesiale quotidiana, il disagio delle persone alla ‘notizia’ (per ora non certa) di una probabile chiusura di alcuni dipartimenti dell’ospedale con il conseguente inconveniente per molti di non poter usufruire dei beni e servizi per la cura della salute da parte dell’azienda sanitaria locale. Siamo consapevoli delle esigenze di razionalizzazione economica e di gestione di soldi pubblici, e tali devono permanere. Tuttavia, occorrerebbe ponderare responsabilmente tutte le opzioni e tutte le conseguenze. Forse, risparmiando su altri fronti meno utili, si potrebbe tralasciare di tagliare risorse (anche petrolifere?) e chiudere alcuni reparti ospedalieri, per favorire e garantire cure adeguate e più prossime (per il principio di sussidiarietà) ai cittadini. Non si mancherà certamente di accettare civilmente le scelte che si faranno – continua il cappellano –  qui siamo solo chiamati a sollecitare un punto di vista che si apra ad un orizzonte più ampio: un piccolo sacrificio odierno potrà avere un guadagno maggiore domani. Abbiamo anche un ruolo sociale e un ruolo politico: ruolo sociale vuol dire impegno per la giustizia societaria; ruolo politico vuol dire non solo amministrativo (e questo non è compito dei sacerdoti), ma è sostenere i bravi amministratori, quelli che sono coerenti e onesti ed efficaci nella progettazione a medio e lungo termine. A noi resta la fiducia e la speranza in Dio, Padre provvidente e buono verso tutti, senza alcuna particolarità, ma – conclude don Mario Gioia – resta anche la fiducia e la speranza che si scelga la ‘parte migliore’ in un contesto sempre più frammentato e complesso perché a tutti sia dato il ‘pane quotidiano’ e ci si adoperi per la pace sociale e la crescita integrale, materiale e spirituale, di ogni persona umana».

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