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MATERA – La sfida per Matera 2019 è creare una serie di attività culturali e creative perché per incrementare il turismo «c’è bisogno non solo della valorizzazione del patrimonio artistico, ma anche di sviluppare attività e imprese culturalmente innovative perché il titolo di Capitale della cultura europea 2019 è una scatola vuota che dobbiamo riempire di identità e reputazione (lavoro condiviso della società)», ha affermato il vicesindaco Giovanni Schiuma all’apertura del Btwic tenutosi ieri in Casa Cava.

Btwic, che giunge alla quarta edizione consecutiva, è un appuntamento che approfondisce i temi del turismo e dell’innovazione in Basilicata e nel sud Italia.

L’acronimo infatti indica “Basilicata turistica web e innovazione” e per l’ultima lettera, la C, ogni anno si sceglie una parola diversa; il primo anno è stata la volta della creatività, poi cultura, l’anno scorso cibo e quest’anno collaborazione. Ebbene sì, perché per offrire qualcosa di più elaborato, innovativo e di efficacia operativa c’è bisogno di collaborazione.

A spiegare brillantemente come fare è stata Roberta Milano, coordinatrice del programma scientifico Italia BTO 2015. «Come prima cosa la collaborazione deve avere un obiettivo comune, come ha fatto Matera con il “Comunque vada party” prima della proclamazione a Capitale della cultura europea 2019. Matera è stata l’unica città a crederci realmente fino in fondo, l’unica città in cui tutta la comunità ha collaborato ed era in piazza a prescindere dal risultato».

Ma ancora, collaborazione indica una cooperazione tra turismi diversi perché in Basilicata quello balneare registra ancora il 64 per cento rispetto agli altri; collaborare per utilità reciproca, verso un nemico comune, collaborare per onorare le tradizioni, per il divertimento, per un’emozione condivisa, collaborare per creare un senso perché «il gruppo, così come avviene nel ciclismo, va più veloce dei singoli», ha aggiunto Roberta Milano.

Ma oltre a unire i puntini per creare un unico disegno, è importante anche diventare un puntino per far sì che altri lo uniscano.
Dalla collaborazione e condivisione nella vita reale alla condivisione sul web, il passo da compiere è davvero piccolo, oggi.

Facebook, Twitter, Instagram, sono piattaforme che influenzano il turista in maniera impressionante nei nostri tempi, probabilmente per il forte impatto visivo che hanno le immagini; ad approfondire l’argomento è stata la visual storyteller Paola Faravelli: «La fotografia ha un linguaggio universale e nel turismo ricopre un ruolo importante perché ormai è il turista stesso a fornire il racconto dei posti scattando fotografie e a invogliare l’altro a viaggiare. Matera merita di essere fotografata in ogni suo scorcio».

Apt Basilicata, infatti, non intende star ferma; avere una visione strategica del turismo regionale e capire come farlo sono i suoi scopi. Per il direttore generale Apt Basilicata Gianpiero Perri, si deve puntare sul web. Portali, social, campagne media sono alla base della promozione del turismo senza dimenticare le attività standard più tradizionali e il passaparola.

Tra gli ospiti e i manager erano presenti all’incontro di ieri anche gli esperti Apt delle regioni Emilia Romagna, Puglia e Abruzzo che hanno esposto le loro idee vincenti passate e presenti; mentre Gianni Lacorazza di Apt Basilicata ha evidenziato i punti chiave per fare diventare la “piccola” Basilicata una smart community: tessuto imprenditoriale, governance e comunità.

A dire il proprio punto di vista è stato anche l’esperto di digitale fondatore di FacilityLive, Gianpiero Lotito, in collegamento via Skype: «Avere le idee non basta; coraggio e passione sono essenziali per creare un ecosistema digitale perché i risultati si vedono a lungo termine. Per la Basilicata è un momento irripetibile bisogna avere la forza di crederci, di investire in talenti e di avere progetti che non guardano limiti temporali».

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