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NEI primi 9 mesi del 2015 tra le regioni nelle quali si registra una maggiore propensione all’utilizzo della decontribuzione in rapporto allo stock dei dipendenti, la Basilicata registra 7,1 utilizzi ogni 100 dipendenti. Lo rileva l’Ufficio Studi della Confindustria in relazione all’applicazione del contratto a tutele crescenti previsto dal Jobs Act e l’esonero contributivo per contratti a tempo indeterminato.
«E’ un risultato positivo – commenta Antonio Miele, presidente Confartigianato Basilicata – ascrivibile principalmente alle piccole e medie imprese che continuano a rappresentare la locomotiva della ripresa. L’artigianato conta poco meno di 3 milioni di addetti e le imprese artigiane con dipendenti (il 40,5% delle imprese artigiane attive) ha dipendenti con un’occupazione complessiva di oltre 2 milioni di addetti. Gli addetti delle imprese artigiane sono il 17% degli addetti del totale delle imprese, incidenza che arriva al 25,6% se si considerano solo le piccole imprese con meno di 50 addetti. La dimensione media dell’artigianato è pari a 2,50 addetti/impresa valore che sale a 4,38 addetti/impresa per le imprese artigiane con dipendenti».
Dopo i numeri, le proposte e gli scenari. «Per rafforzare questo trend – dice Miele – occorre una riforma degli appalti più vicina alle piccole imprese. Nello specifico secondo Confartigianato Edilizia, le modifiche al Codice degli appalti approvate dalla Camera accolgono le sollecitazioni della Confederazione per valorizzare il ruolo delle micro e piccole imprese, contribuire a risolvere il grave problema dei ritardi di pagamento, semplificare le norme sulla materia, garantire trasparenza nella filiera degli appalti. In particolare, sul fronte dei pagamenti, apprezziamo le misure approvate che obbligano la stazione appaltante al pagamento diretto dei subappaltatori in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore o su richiesta del subappaltatore. Così come è importante, per migliorare l’accesso delle micro e piccole imprese agli appalti, il riferimento alla suddivisione in lotti di lavorazione o prestazionali in modo tale da garantire l’effettiva possibilità di partecipazione agli appalti da parte delle micro e piccole imprese».
I giudizi sono «altrettanto positivi» sui «criteri premiali per valorizzare, negli appalti sotto-soglia, la modalità a “chilometro zero” puntando sulle aziende “di prossimità” rispetto al luogo di esecuzione dei lavori e che si impegnano ad utilizzare manodopera locale».
Infine Miele sottolinea «l’importanza delle misure premiali per quei concessionari che coinvolgano le Pmi negli appalti, così come valuta positivamente la possibilità di ricorso generalizzato al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, l’esclusione del ricorso al solo criterio del massimo ribasso per le gare ad alta intensità di manodopera e la riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese in un’ottica di semplificazione».
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