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“Antonio De Santis è seduto su una poltrona, il cane ai suoi piedi, il buio ad avvolgerlo e le note di una musica jazz a fargli compagnia, quando un colpo d’arma da fuoco squarcia la notte. E lo colpisce a tradimento. Ma chi è stato? Chi ha potuto, senza farsi sentire, introdursi nella sua villa di Trani e portare a segno un delitto così efferato? Dieci minuti. Seicento secondi. Ecco quanto resta da vivere all’imprenditore. Un tempo minimo eppure lunghissimo. Sarà sufficiente per mettere insieme i tasselli che ha ignorato fino a quel momento? A ripensare la cena coi suoi familiari che si è appena conclusa? A comprendere finalmente il significato di un fatale viaggio in Francia, ben quindici anni prima? E quindi a scoprire chi è il suo assassino, che ora lo guarda, protetto dall’ombra? “

E’uscito il 12 novembre “Dieci minuti per uccidere” (Newton Compton, euro 4,99 la versione ebook e 9,90 quella cartacea), l’ultimo romanzo di Francesco Caringella – Consigliere di Stato, docente di uno dei corsi di maggiore successo per aspiranti magistrati e scrittore.

Si tratta del terzo giallo “psicologico” dell’Autore: questa volta viene affrontato il mistero del delitto con l’occhio della vittima dell’ omicidio, dopo che nei precedenti romanzi si è attraversato l’universo del crimine e della giustizia indossando i panni del giudice (“Il colore del vetro”) e dell’imputato (“Non sono un assassino”).

E’ un giallo perché Antonio De Santis, a un passo dalla morte, diventa detective del proprio omicidio. Ed è un giallo della porta chiusa alla Agata Christie, in cui l’assassino è di certo uno dei quattro familiari con cui la vittima ha appena cenato.

E’ allo stesso tempo una riflessione sul fine vita: cosa sente chi sta per morire? come viene ripercorso in pochi attimi il lungo film della vita? La sensazione di avere la morte addosso annulla la lucidità o accelera la capacità di ragionare sugli eventi?

Altro tema portante del romanzo è la famiglia, che rappresenta il nucleo essenziale nella vita di Antonio De Santis: da un lato il conflitto generazionale con i figli, dall’altro l’amore nei confronti della moglie che resiste anche all’allontanamento di lei.

Il lettore conosce attraverso questi temi anche la complessità dell’Autore, che ha accomunato finora più vite: da magistrato estensore solo ventinovenne del mandato di cattura per Craxi ( riguardo al quale, riferisce in una intervista, Parlamento e giudici avrebbero forse dovuto cercare “una soluzione per consentirgli di curarsi in Italia e di affrontare il processo da uomo libero”) a Presidente di sezione del Consiglio di Stato e formatore di centinaia di magistrati.

La veste di scrittore calza a pennello a Caringella, come dimostra il successo dei due precedenti romanzi e con “Dieci minuti per morire” si colora di una angolatura tutta particolare, che centra il romanzo sull’assassinato e non sull’assassinio.

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