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“I colori della Lucania mi riempiono l’anima e mi rallegrano il cuore: il verde dei boschi, l’azzurro del cielo, l’argento dei monti e l’oro del sole.
Quasi nessuna casa ad interrompere questo caleidoscopico spettacolo e le diverse sfumature che segnalano il bosco di querce o di abeti che si affollano sui pendii sinuosi.
Torno in Lucania esattamente dopo 19 anni. […] L’ho sempre e solo sfiorata, la Lucania, ma ora non dirotto più la mia auto verso altre mete, spiagge e diversi dialetti; oggi m’immergo nel verde di una terra a me cara e nei ricordi più miei, mi creo un varco e torno a rivivere appieno il mio passato, risucchiato dai ricordi come da un vortice. L’emozione comincia a bruciarmi lo stomaco, gli occhi si velano e il respiro quasi si blocca: le Piccole Dolomiti lucane sono lì davanti a me.”
Così inizia “Ritorno a Pietrapertosa” (Editrice Universosud), di Domenico Lauria, Canio Calocero e Egidio Morano. Inizia con una partenza – quella di un uomo e della sua giovane accompagnatrice verso il paesino di Pietrapertosa –, che in realtà è un “ritorno”. Un ritorno come espressione di un pensiero: le radici non si perdono. È possibile celarle in qualche angolino dell’anima ma nulla può davvero cancellare i luoghi della giovinezza: “Credevo di aver seppellito, sotto anni di vita altrove, il ricordo di questi luoghi e la mia appartenenza ad essi e invece oggi, così d’incanto, il verde di questa terra, il profilo delle dolomiti, l’azzurro del cielo, mi colpiscono con violenza”.
E in compagnia dei due viaggiatori ecco scoprire un po’ di storia, di tradizioni, di leggende e curiosità di uno dei più affascinanti comuni lucani: dai giochi di una volta (“scracalà i giocatori” o “papacìronn”) alle attività lavorative sepolte dal tempo; dalle feste tradizionali più antiche (quella pagana “Dù Masc”), a quelle più recenti ma altrettanto coinvolgenti (la festa “Sulle tracce degli Arabi”); dai racconti sul brigantaggio che hanno per protagonisti i fratelli Iula e Michele Canosa, alle favole un po’ dark sul “Manaciell”; dagli illustri personaggi pietrapertosani del passato (Francesco Torraca, Giuseppe Mona, Aniello Coluzzi), a chi, invece, è dovuto partire a cercar fortuna in America (Stati Uniti e Argentina) o in Europa (Svizzera, Germania e Francia); dalle interessanti informazioni su chiese, piazze e monumenti, agli utili suggerimenti di percorso per gli appassionati trekking (la Via Ferrata delle Dolomiti Lucane recentemente inaugurata), fino alle proposte per i più coraggiosi, per gli amanti dell’avventura estrema (il Volo dell’Angelo).
Il tutto in un alternarsi di forme espressive differenti: ogni brano in prosa della prima delle quattro parti (“Diario di viaggio”) di cui si compone il testo è occasione per proporre poesie sul tema della narrazione: in vernacolo, con traduzione a fronte, quelle di Egidio Morano; in lingua italiana quelle di Canio Calocero e Domenico Lauria.
Concludono questo affascinante viaggio a Pietrapertosa tra versi, ricordi e fotografie due capitoli: il primo, “Detti e ridetti”, dedicato ai proverbi, detti popolari, modi di dire che raccontano di un mondo lontano, di un’antica saggezza da far tesoro; il secondo, invece, un simpatico quanto utile “glossarietto del viaggiatore”.
Un volume, “Ritorno a Pietrapertosa”, che è originale invito al viaggio ma soprattutto è una grande dichiarazione d’amore verso un paese, una comunità: Pietrapertosa, scrivono gli autori, “è un posto naturalmente raro, di una bellezza selvaggia, forte ma al tempo stesso fragile, destinata a trasformarsi, a perdersi anche se in tempi geologicamente lunghi. […] Pietrapertosa è un paese che merita di essere visitato, conosciuto, amato, goduto come testimoniano i tanti turisti che ne affollano, nei fine settimana, le piazze, le vie, i vicoli.”
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