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POTENZA – Il 9 luglio scorso l’ufficio Cultura del Comune replicando a #reteteatro41 sulla gestione dello Stabile aveva ribadito: «Offriamo quello spazio a tutti» e «in caso di coincidenze, l’amministrazione cerca di mediare tra esigenze». Una replica nata a seguito della denuncia di una rete di compagnie teatrali professionali – denominata #reteteatro41 – che mette a sistema cinque realtà attive in quattro diverse aree regionali: Abito in Scena e Gommalacca Teatro a Potenza, Iac a Matera, L’Albero a Melfi, Compagnia Petra a Satriano. Agli inizi di aprile scorso tre di queste compagnie – Abito in Scena, Gommalacca Teatro e L’Albero – hanno presentato insieme, come #reteteatro41, regolare richiesta di utilizzo del teatro “Francesco Stabile” e portare così in scena dall’11 al 26 giugno 2015 più di cento persone, bambini, ragazzi, disabili nei lavori finali, spettacoli che sono il risultato dei processi di studio del teatro classico e contemporaneo che gli allievi affrontano nei laboratori.
L’ufficio Cultura del Comune, nonostante la richiesta fosse stata protocollata e firmata dal sindaco e inoltrata allo stesso il 16 aprile, per un “errore umano” (questa la spiegazione fornita all’epoca n.d.r.) ha dimenticato di segnare in calendario ben dieci date programmate dalle compagnie.
Ieri il caso si è ripetuto. Afarne farne le spese “Il festival città delle cento scale” – organizzato da “Basilicata 1799” – che dalla sera alla mattina si è visto costretto a interrompere la sua programmazione di novembre e a rinviare lo spettacolo “Kore” di Virgilio Sieni che sarebbe dovuto andare in scena ieri sera ala teatro Stabile.
Tutto «a causa – spiegano Giuseppe Biscaglia e Francesco Scaringi, curatori del festival – della cattiva gestione delle strutture comunali e in modo particolare del teatro Stabile».
Teatro Stabile che ieri mattina, va detto, nella sala degli Specchi, ha ospitato la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo di Pino Quartullo (leggere articolo a pagina 27). Come accaduto lo scorso luglio con #reteteatro41 l’ufficio Cultura del Comune ha ripetuto l’errore facendo saltare la programmazione del “Festival città delle cento scale” con notevole danno d’immagine e anche economico.
«L’amministrazione comunale – hanno aggiunto Scaringi e Biscaglia – con molta superficialità ha sovrapposto date di diversi avvenimenti, nonostante che gli spettacoli del Festival fossero già prenotati e fissati da mesi, secondo comunicazioni scritte, incontri ufficiali, accordi presi e inaugurazione». Se tutto ciò non fosse avvenuto «una macchina così complessa, quale il nostro festival, non sarebbe mai partita». Il Comune, tra l’altro, è uno dei promotori del Festival. Festival che già lo scorso ottobre si è visto costretto «a spostare in altri luoghi (con aggravio di spesa) altri tre spettacoli, tra cui uno (la prima nazionale del coreografo Nicola Galli)» perché lo Stabile, dalla sera alla mattina, ospitò «una manifestazione contro “la teoria gender”». Tutto ciò ha causato gravi disagi al Festival sia in termini organizzativi (rinviando alcune date e cambiando luoghi delle rappresentazioni), sia economici, sia d’immagine mettendo a rischio importanti relazioni stabilite nel corso del tempo con soggetti di primo piano della scena spettacolare italiana ed europea. Come lo spettacolo di danza di Virgilio Sieni – «speriamo di recuperarlo» – attuale direttore della “Biennale danza di Venezia” e altre tre rappresentazioni di levatura internazionale «“forzatamente” spostati in altre date». Evidentemente «si ha a che fare – questa l’amara constatazione – con amministratori e responsabili amministrativi incauti che con trascuratezza mettono a rischio chi si impegna a dare risalto e lustro alla citta». Comunque gli organizzatori non dichiarano la resa: «riprenderemo la programmazione il prossimo 25 novembre, con lo stupendo spettacolo di Emma Dante». Sperando che il diavolo non ci metta un’altra volta la coda.
a.giammaria@luedi.it
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