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MATERA – Da un lato il decreto città che non tocca assolutamente Matera, dall’altro il carteggio di emendamenti alla legge di stabilità che il Comune sta preparando. Prosegue su più fronti il botta e risposta tra Salvatore Adduce e Raffaello De Ruggieri su quelle che saranno, in particolare, le scelte strategiche per Matera 2019 da più parti indicato come il prossimo obiettivo di portata europea a cui l’Italia dovrà far fronte.

«E’ finita poco fa la riunione del Consiglio dei Ministri che all’ordine del giorno aveva un “decreto città”. Si tratta di un provvedimento “omnibus” con una dote finanziaria di 1 miliardo di euro ed in cui hanno trovato posto una serie di interventi per le città ma niente è previsto per Matera», scrive Salvatore Adduce.

«Il decreto tratta diverse questioni a cominciare da Milano per il dopo-expo (150 milioni) a Roma per il Giubileo (200 milioni), Terra dei fuochi (150) e Bagnoli (50) e tanti altri interventi sparsi in tutta la penisola: Reggio Calabria (10), Servizio civile (150) Emergenza maltempo (50) case popolari (25) sport periferie (100) tax-credit (25) export (10) Sardegna (30) il nuovo tunnel del Brennero, l’asse autostradale Trieste-Venezia, il corridoio ferroviario adriatica da Bologna a Lecce e anche la tratta Colosseo-Piazza Venezia della linea C della metro di Roma, il completamento della linea 1 metro di Napoli, la tranvia di Firenze e un adeguamento della Salerno-Reggio Calabria. Niente è previsto delle iniziative che riguardano Matera. Dopo i viaggi della speranza, dopo i Nencini, i Delrio, i De Vincenti ad oggi nulla è stato predisposto per la nostra città. Passerelle, parole rassicuranti e basta. Non è dato sapere se ciò è il frutto della indisponibilità concreta del governo oppure della genericità delle idee e dei programmi che sono stati rappresentati a livello locale» scrive ancora l’ex sindaco.

«Avevamo impostato un piano ricco di progetti che costituivano già un buon “preliminare”, dal grande tema dell’accessibilità alle infrastrutture culturali, teatro, piazza della Visitazione e parcheggio, nuova scuola Torraca, area di scambio intermodale a Serra Rifusa con annessa stazione di sosta per i mezzi pesanti. Valorizzazione dello Stadio XXI Settembre, rifinanziamento della legge 771/86. Nulla di tutto questo è stato posto all’attenzione del governo. Non ci risulta che ci siano tavoli di lavoro governo-regione-comune, come pure era necessario, per addivenire ad una conclusione positiva. Insomma, siamo alla totale paralisi. Tutti contenti a stringere mani a destra e a sinistra ma risultati zero. Non si perda altro tempo. Abbiamo solo tre anni per predisporci all’appuntamento del 1° gennaio 2019. Le fibrillazioni politiche nazionali, di cui abbiamo avuto le prime avvisaglie in questi ultimi giorni, potrebbero ulteriormente complicare il percorso della legislatura con il rischio di abbandonare Matera 2019 che invece è la cosa più importante per tutti noi».

Alle parole di Adduce fa da contraltare De Ruggieri che illustra la serie di provvedimenti che sta mettendo in campo nell’ambito della legge di stabilità: «“Sulla base delle intese raggiunte nell’incontro pubblico operativo del 5 novembre scorso fra Governo europeo, nazionale e regionale, il Comune di Matera ha predisposto i propri emendamenti alla Legge di stabilità in corso di approvazione in Parlamento”.

Lo annuncia il sindaco Raffaello De Ruggieri che prosegue: “Le richieste del Comune attengono a questioni sostanziali. la deroga ai vincoli del Patto di stabilità, che seppur allentati dalla legge in discussione, lasciano aperti spazi soprattutto per le risorse straordinarie. Di qui la necessità di ritenere indenne il Comune di Matera da tale vincolo per rendere possibile il cospicuo flusso di finanziamenti che interesserà la città.

L’altra richiesta – aggiunge il sindaco – interessa in maniera corretta risorse per il completamento del restauro urbanistico ambientale dei Sassi e del prospiciente altopiano murgico di Matera, dal momento che gli antichi rioni hanno necessità di azioni di manutenzione straordinaria e di riqualificazione edilizia e lo Stato ha il dovere di intervenire quale proprietario di circa il 60% di tale compendio urbano, riconosciuto Patrimonio mondiale dell’Umanità.

In questa prospettiva si colloca anche l’opportunità che i finanziamenti del Mibact siano affidati al Comune di Matera.
Ultima richiesta è la necessità di rafforzare la struttura progettuale e gestionale del Comune con l’assunzione di personale necessario sia per l’attuazione di azioni previste dai programmi per il 2019, sia per governare il flusso notevole di visitatori, di qui l’obbligo di potenziare la Polizia municipale. Queste indicazioni normative – conclude il sindaco – si sono rese necessarie anche perchè l’Anci regionale non ha ritenuto di esprimere queste esigenze nei suoi documenti e nelle sue istanze».

L’ultima stoccata di un botta e risposta che si gioca davvero su più tavoli e che sembra non avere fine.

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