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MATERA – Adesioni e ritiro tessere per l’associazione “Fareverde” presso “lo staff dell’assessorato alle politiche giovanili o al numero del consigliere Fragasso”. In più a far da coordinatore comunale, Gennaro Larocca e provinciale Giovanni Tortorelli già candidati nella lista Matera si Muove nelle ultime elezioni comunali.

Sono le implicazioni di ordine politico che sono state sollevate nella giornata di ieri da una non meglio conosciuta “associazione Casa” e che amplificano di molto la portata del caso riguardante la delibera di giunta “sospesa” e riguardante un immobile nei Sassi da assegnare in custodia all’associazione ambientalista.

Alcuni aspetti sottolineati sono evidenti e facilmente verificabili come le persone dei due rappresentanti ufficiali a Matera di Fareverde che sono entrambi ex candidati di Matera si Muove.

E il caso non si placa ed ha sostanzialmente un seguito. La delibera, la numero 363 del 21 ottobre scorso è quella che il Comune, non ha nemmeno pubblicato e che di fatto è stata sospesa, anzi qualcuno ieri diceva addirittura revocata. Di certo l’iter avviato è stato bloccato e non vi è stata dunque la pubblicazione.

Da qui i dubbi, le polemiche e i mal di pancia su un’assegnazione che in realtà non è stata ancora tale perchè si è trattato come specificato in delibera “di un’assegnazione in custodia a titolo temporaneo in attesa del bando”. Di certo il caso politico legato alla storia stessa risulta inevitabile.

Così come fa discutere la mail nella quale si segnala «il ritiro delle tessere di Fareverde presso l’assessorato alle Politiche giovanili al quinto piano del Comune» con tanto di prezzi e dando come referenti dell’associazione lo staff dell’assessore e il consigliere Fragasso.

Una commistione di situazioni e ruoli che era quantomeno evitabile e che lascia spazio a interpretazioni di vario genere anche rispetto alla delibera prima fatta dalla Giunta e poi bloccata.

A chiarire meglio i fatti avvenuti ci pensa direttamente il consigliere Fragasso che al “Quotidiano” spiega: «non ho problemi ad ammettere di far parte di quest’associazione e non trovo niente di strano che associazioni e movimenti politici possano avere delle vicinanze. E’ una cosa sempre successa a più livelli, quanto al riferimento al Comune nella mail si è trattato semplicemente di una scelta di comodità per la raccolta di adesioni e la distribuzione delle tessere senza che attività fossero svolte all’interno del Comune stesso. A mio parere si sta montando una polemica inutile su una scelta che andava semplicemente nella direzione di tutelare un bene che altrimenti sarebbe stato abbandonato e vandalizzato.

Ma alla luce delle rimostranze arrivate e delle verifiche fatte la stessa Associazione ha detto al Comune di rinunciare alla custodia.

Quando il Comune notificherà la scelta in delibera l’associazione provvederà a formalizzare la sua rinuncia». Poi un’ulteriore precisazione: «non ho problemi a spiegare di essere iscritto all’associazione ma come qualsiasi cittadino può fare.

Del resto l’assessore Amenta che invece non è iscritto all’associazione aveva dato ascolto e ospitalità già nelle settimane passate a tutte le associazioni sul territorio. Nessuna esclusa. Con la massima apertura possibile». Dal canto suo il capogruppo di Matera Si Muove Angelo Bianco aggiunge: «non capisco perchè una semplice custodia di un bene che voleva dire soprattutto averne cura e permetterne poi il miglior utilizzo una volta espletato il bando è diventato un caso politico di così grande portata.

Pensavamo di fare un’operazione cristallina di recupero e custodia di un bene per ridare alla città un’immobile fatiscente, se non è possibile ed allora si seguiranno altre strade. Quella del bando non era mai stata esclusa, nemmeno dall’attuale delibera».

La questione è stata, molto probabilmente, oggetto di discussione all’interno anche della riunione di maggioranza di ieri sera che aveva altre questioni all’ordine del giorno ma che ha dovuto inevitabilmente virare sulle criticità emerse negli ultimi giorni.

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