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L’OPPOSIZIONE grida al “magna magna” e attacca l’assessore. Ma la replica arriva dal capo dell’Ufficio stampa della Regione.

Nel frattempo l’assessore annuncia la presenza di imprese e chef lucani alla stazione Leopolda di Firenze, per il ventottesimo congresso nazionale della Federazione italiana cuochi.

E’ così ancora polemica tra Gianni Rosa, capogruppo di Lb-Fdi in Consiglio regionale, e l’assessore all’agricoltura Luca Braia, per i pranzi promozionali organizzati a spese della Regione.

«Solo nel mese di settembre – spiega Rosa – l’assessore Braia ha speso 19.700 euro in pranzi». In particolare: «12.000 euro per un pranzo per 220 persone», e «7.700 euro per una degustazione».

Rosa ironizza sulla presenza dei funzionari del Dipartimento agricoltura al primo dei due eventi conviali, la conferenza internazionale dei Gal d’Europa, che si è svolta alla fine di settembre tra Lauria, Rotonda, Senise e Maratea. Ma giudica addirittura «incomprensibile» il contributo al «banchetto per 200 persone alla cifra di 35 euro ciascuna (…) organizzato in occasione dell’assemblea dell’Ordine dei giornalisti», sempre a settembre ad Expo Milano. Anche perché «questa degustazione è stata fatta sì con ricette e, si spera, prodotti lucani, ma pagando operatori milanesi».

Per dirla in una battuta: «“Si magna” sempre». Conclude Rosa. «Alla faccia dei lucani che non arrivano a fine mese. Ma questo è tipico della rivoluzione di Pittella, a mangiare sono sempre gli stessi, cioè i suoi amici».

Al consigliere ha replicato Donato Pace, capo dell’ufficio stampa della Regione, che ha rivendicato l’organizzazione della degustrazione all’Expo.

«Portare in un unico luogo duecento giornalisti (tra cui direttori, caporedattori e stampa specializzata) ha comportato un complesso lavoro organizzativo» . Spiega Pace.

Quanto al prezzo di 35 euro a persona secondo Pace non c’è da scandalizzarsi «tenuto conto che con questa cifra a Milano sì e no si riesce a mangiare una cotoletta alla milanese con contorno». Peraltro «i prodotti presentati sono stati unicamente quelli lucani». E i cuochi erano «lucani (di Lavello e di Fardella) che vivono a Milano».

Braia invece ha già la testa alla Leopolda, dove per 5 giorni, a partire da domenica, la Regione sarà presente con uno stand espositivo di 80 metri quadri. «Una grande occasione per l’agroalimentare lucano – spiega l’assessore – portare una significativa presenza della Basilicata al congresso nazionale della Federazione Italiana Cuochi (presiduta dal lucano Rocco Pozzullo, ndr)».
In totale saranno una ventina di aziende lucane a rappresentare il paniere di prodotti agroalimentari della Basilicata: Vero Lucano di Matera (pane di Matera e pasta lucana); Azienda Agricola Ancona Giovanni di Policoro (ficotto-fichi e confetture); Consorzio di Tutela e Valorizzazione del Miele Lucano di Ripacandida (varietà di mieli lucani); Azienda agricola Vivai Pennella di Senise (peperoni di Senise, origano); Enoteca regionale di Venosa (vini Doc e Igt); Lucania Food (mozzarelle); Azienda Cirigliano Vito e figli di Moliterno (pasta fresca); Cooperativa agricola Sani Sapori di Viggiano (carne di vitello); Salumificio Genuino Burgentino di Brienza (salumi); Consorzio di tutela della denominazione d’origine protetta Vulture Dop di Venosa (olio extravergine), a cui si aggiungono l’Associazione delle imprese di pesca sul litorale tirrenico di Maratea e Gal Bradanica.

l.amato@luedi.it

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