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LA RENAISSANCE di Matera passa anche per la sua architettura unica al mondo e per il modo in cui viene conservata e restaurata: è la chiave di lettura con cui il Wall Street Journal, la più prestigiosa testata economica su scala mondiale, racconta il miracolo della città dei Sassi: Stephanie Capparell parte dalla storia di due coniugi, Domenico Marsicano e Carmela Risimini, per focalizzarsi sulle costruzioni in calcare poroso (limestone) che rendono unica la città lucana, tanto da farla sembrare – scrive la reporter – una sorta di «Manhattan in versione Stone Age».
Appena 25 anni fa, dicono i Marsicano, nessuno, loro compresi, avrebbe pensato di poter vivere a Matera: oggi occupano una costruzione del Settecento nel rione Civita, vicino alla cattedrale del XIII secolo: la loro stessa casa, in tufo, per come ha dichiarato l’architetto Patrizia Capriotti alla giornalista sembra un monastero. L’operazione di design è stata sottrarre tutte le concrezioni architettoniche moderne per risalire alla forma originaria della pietra, dai marmi della cucina ai muri e alle porte postume rispetto al progetto originario
Nell’articolo viene poi citato il ruolo di Carlo Levi che ha catalizzato l’attenzione nazionale su questo patrimonio a rischio abbandono: di pari passo il governo ricollocò circa 15mila residenti dei Sassi in nuovi appartamenti. Un riferimento non può mancare per la designazione a Capitale europea della cultura 2019 e alle attività culturali che rendono la città fervida e attrattiva dal punto di vista turistico.
Domenico Marsicano e Carmela Risimini raccontano anche il lato meno “comodo” della città, dalla difficoltà di trovare un piccolo negozio di generi alimentari ad altri piccoli «svantaggi» della quotidianità. «E’ uno stile di vita economico e salutare – dice la signora Risimini alla cronista – e sei tu a scegliere se vivere tra le comodità… o vivere qui».
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