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MATERA – Non sono passate inosservate le dichiarazioni del sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri sulla necessità di creare nuovi posti letto nella città dei Sassi e prossima Capitale europea della Cultura per il 2019.

Gli operatori della categoria hanno anzi preso molto bene questa richiesta, sostenendo la scelta del primo cittadino di puntare sull’accoglienza qualificata e non dispersiva e spesso improvvisata come quella che nasce dalla Case vacanza o dai Bed and breakfast. L’intento è di quelli importanti: bisogna arrivare almeno a cinquemila posti letto (a fronte degli attuali 2800 circa).
«Mi sento di condividere il pensiero del sindaco – ha sottolineato Gregorio Padula, di Federalbergatori – ma va messo un giusto argine alle tante Case vacanza o b&b che stanno nascendo. Bisogna intraprendere, seriamente, la via dell’ospitalità professionale, dunque puntare sugli alberghi in maniera seria, regolamentando allo stesso tempo le nuove forme di ospitalità».

Ma, anche in questo caso la creazione di nuovi posti letto non può essere una risorsa da creare a prescindere e senza aver analizzato precedentemente i pro e i contro di ogni eventuale investimento.

Ovviamente gli imprenditori ne sono consapevoli. Chi investe denaro, prima di invischiarsi in un’operazione che potrebbe essere deleteria per le proprie tasche effettua delle analisi di mercato e studia ogni passo da effettuare. Essendo questa, una proposta che nasce anche dall’amministrazione comunale, sarebbe giusto condividere anche una dettagliata analisi del territorio, del suo turismo e degli eventuali investimenti da mettere in campo. E qui arriva la proposta degli albergatori, che non si è fatta attende.

«Abbiamo proposto all’amministrazione di elaborare, con alcune agenzie specializzate, un piano di marketing per la città- C’è grnade interesse intorno a Matera, ma subiamo quasi un assalto indisciplinato dei visitatori. Infatti, pur essendo in crescita le presenze, il tasso dell’occupazione delle nostre strutture, sia chiaro in crescita, non supera il 40 per cento, a fronte di un 60 per cento a livello nazionale. Effettuando un piano di marketing compartecipato, tra soggetti privati e amministrazione – spiega nel dettaglio Padula – ci sarebbero costi contenuti, società specializzate alle nostre spalle e la possibilità di ottenere spunti interessanti sull’organizzazione turistica della città». Per ora la risposta non è stata positiva.

«Abbiamo avuto diversi incontro con l’amministrazione, che da quando si è insediata ci ha ascoltati e chiamati spesso – conferma l’esponente di Federalbergatori – ma la risposta al piano marketing per ora è stata fredda. Il vice sindaco Schiuma e l’assessore al Turismo Selvaggi ci hanno detto di attendere il piano strategico. Unico neo? Il piano strategico va realizzato in un tempo più lungo, potrebbe arrivare troppo tardi, mentre servirebbero interventi mirati e immediati, che un piano marketing potrebbe suggerire, per poi rientrare a pieno titolo nel più completo piano strategico, che comprenda anche un’analisi oggettiva della situazione. Ci sono già dei buoni esempi, di piani realizzati per altre città, quindi serve solamente la volontà per costruire davvero un futuro importante».

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