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SANTE Lomurno dirigente ai Lavori Pubblici rimane un caso. Non di norme di legge ed interpretazioni perchè lì il botta e risposta Iacovone-De Ruggieri è stato più che esaustivo ma sul metodo che le selezioni seguiranno anche in un prossimo futuro.
Selezioni pubbliche in senso ampio o con la spada di Damocle del “rapporto fiduciario” che pur rappresenta elemento importante e fors’anche necessario?
Proviamo a ricostruire alcuni elementi e a porre interrogativi su una scelta che lascia pensare per il metodo politico utilizzato più che per la sua legittimità.
Nei giorni scorsi di selezioni pubbliche verso Matera 2019 avevano parlato prima Marcello Pittella nel Consiglio comunale aperto e poi solo lunedì scorso il sindaco Raffaello De Ruggieri che ha anche spiegato come il dissapore con Verri abbia avuto proprio le scelte di governance e le selezioni pubbliche come punto di riferimento principale. E mentre queste notizie che possono essere solamente accolte positivamemte vengono diffuse in pubbliche occasioni ci si trova contemporaneamente a discutere anche della nomina a dirigente dei Lavori pubblici di Sante Lomurno in virtù di un bando ma anche di un rapporto fiduciario con il sindaco De Ruggieri che lo conosce da tempo.
E’ di questi giorni l’interrogazione di Pietro Iacovone che ha chiesto chiarimenti e introdotto dubbi sulle procedure utilizzate per la nomina di Lomurno e la risposta di De Ruggieri che ha citato il Tuel ( Testo unico enti locali) per ricordare che l’incarico è fiduciario, la procedura legittima e che magari in passato altre giunte hanno usate procedure non adeguate.
Due argomenti le selezioni pubbliche e la scelta del dirigente ai Lavori pubblici che solo apparentememte non hanno un nesso tra loro. Infatti la questione sollevata da Iacovone non appassiona tanto sotto un profilo tecnico-giuridico e per il quale “tecnici” appunti possono approfondire articoli, leggi e procedure.
A lume di naso il rapporto fiduciario e le spiegazioni del sindaco De Ruggieri appaiono convincenti.
La questione che però rimane è politica e riguarda il metodo di scelta perchè una cosa è dire che la scelta di Lomurno è rispettosa delle norme, altra è dire che si tratta di un bando pubblico nel quale la decisione viene presa dal sindaco in via fiduciaria. Perchè le selezioni fiduciarie non possono essere metodo. Una decisione legittima ma che poteva, anche giustamente, essere “prevista”pronosticata” sin dall’inizio. Insomma o c’è il rapporto fiduciario o c’è il bando. Tertium non datur.
E la domanda allora è: si tratta di una scelta opportuna? Soprattutto (qui veniamo anche alle altre selezioni pubbliche) quale sarà il criterio con cui verranno adottate? Selezione per titoli o vincoli legati ad un rapporto fiduciario? Ad esempio il dirigente della Fondazione che dovrà essere nominato come verrà scelto, come è stato scelto Lomurno?
E’ questo il concetto di selezioni pubbliche che verrà tenuto in considerazione? Di cui parlano Pittella e De Ruggieri? Il rispetto delle norme di legge, da parte nostra, viene dato per scontato fino a prova contraria, la logica politica con cui vengono applicate le norme ci pare invece molto più interessante. Se ci saranno selezioni ben vengano, se verrà introdotto in qualche modo il criterio del rapporto fiduciario ed allora nessuno parli di selezioni e bandi. Quelle sono altra cosa. Almeno rispetto a come la intendiamo noi.
La domanda resta: le prossime scelte che verranno fatte quale metodo adotteranno? Su questi aspetti si fonda, di fatto, la credibilità di un progetto, soprattutto di un grande progetto come Matera e Matera 2019 ed è per questo che una nomina come quella di Lomurno finisce per passare sotto la lente di ingrandimento. Non certo per le qualità indiscusse del professionista prescelto ma per metodi e modalità che una capitale della cultura deve ben ponderare.

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