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MATERA – Un nuovo «attrattore di studenti, che crei un grande ecosistema nel mondo culturale produttivo della città», così il vice sindaco Schiuma ha presentato nella mattina di ieri la conferenza che vira verso l’apertura del tanto atteso Campus Universitario di Matera.
Una Capitale della Cultura che si rispetti non può esimersi dal presentare, anche a livello universitario, una pluralità di attività e soprattutto una rinomata struttura che ospiti lezioni e studenti che scelgono di frequentare e prepararsi nella città dei Sassi. Così, pare sia davvero vicino il completamento dei lavori e, soprattutto, si avvicini il futuro dello studio anche in una realtà che, ad oggi, conta tre plessi diversi per pochi corsi di laurea (sempre meno negli ultimi anni) e un Dipartimento interdisciplinare che vuole rendere giustizia ad una piazza in fermento dal punto di vista architettonico, artistico, turistico e culturale. Forse un pò poco sino a questo momento, ma le prospettive sembrano tendere ad una inversione definitiva.
«Abbiamo vissuto il momento più critico, poi siamo riusciti a ricomporre tutto e il completamento dei lavori nel 2016 è oggi una realtà – ha sottolineato il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri – Un ottimo lavoro quello fato dai nostri interlocutori, e per il quale bisogna ringraziare la Regione che ha creduto tantissimo nel Campus universitario a Matera. Un Campus che rappresenta un punto nodale per la qualità universitaria in città, che ci permetteranno inoltre di rivitalizzare i contenitori ad oggi bloccati della città. Una struttura che ha importanza non solo educativa e formativa per questa città e che finalmente Matera otterrà».
Anche il Magnifico Rettore, Aureli Sole, accoglie con grande entusiasmo il quasi certo approdo dei lavori. Senza dimenticare alcuni elementi fondanti della sua opera: «Non abbiamo aumentato le tasse per le fasce deboli sino a 15mila euro di reddito», ha voluto sottolineare con l’UniBas su Matera punta tantissimo, nonostante ciò che si evince da alcune scelte. «Non vogliamo studenti di serie A e studenti di serie B, anche Matera deve avere presto il suo Campus con alloggi e strutture sportive. Purtroppo le facoltà chiuse sono state scelte dettate da alcuni parametri, numerici e di qualità, che il Ministero ci impone. Siamo una università regionale e dobbiamo superare i provincialismi. Abbiamo corsi di laurea d’eccellenza, rapporti internazionali e la media occupazionale in linea con quella italiana. Sono orgogliosa – ha continuato la Sole – della mia università. Ho chiesto alla Regione di aiutarmi a far diventare l’università il luogo delle start up e degli spin off, oltre che luogo di Smart specialization con rapporti importanti avviati con l’Agenzia spaziale italiana per un corso di osservazione della terra, e con le imprese per dottorati industriali. Siamo a buon punto e la presenza di due imprenditori nel mio Cda ne sono esempio concreto».
Un excursus dettagliato di quanto si è fatto e quanto ancora si può fare, ma Matera quando vedrà la luce? «Matera Capitale è una sfida da non perdere e per questo il Campus e lo studentato devono essere pronti il prima possibile. Purtroppo abbiamo perso tre imprese per strada, ma entro l’estate del 2016 avremo il Campus e entro fine anno il collaudo. Poi bisognerà completare lo studentato, per 15mila metri quadri e 150 posti letto, una struttura magna che dovremo integrare con il tessuto urbano – ha spiegato l’assessore regionale alle infrastrutture e opere pubbliche, Aldo Berlinguer -. Per completare tutto servono altri 1,5 milioni, più altri 10 milioni per migliorare la viabilità e l’intero contesto. Se i primi siamo in grado di garantirli, per gli altri dieci faremo in modo di recuperarli da fondi europei e dai Fas, magari pensando ad un Concorso internazionale di idee per rendere questo posto unico al mondo, un luogo che rivisto permetterà di immaginare un solo luogo, Matera». Compresi i 18 milioni di euro già investiti, saranno circa 30 quelli necessari per completare l’opera, ormai attesa da tanti, troppi anni e per la quale non sarà possibile o immaginabile una nuova dilazione nel tempo. Verosimilmente, entro gennaio 2017 il Campus universitario di Matera sarà realtà.
Resta un solo problema, la questione dei lavoratori ancora in attesa dei pagamenti da parte della ex Gife, estromessa dal Consorzio Valori. «L’univesrità anche in contrasto con il Consorzio ha pagato le pendenze previdenziali, sloccando i Sal e sta facendo opera di sensibilizzazione nei confronti dell’azienda per i pagamenti, ma non può fare altro, purtroppo – ha spiegato il professor Ermini – Nei nostri impegni abbiamo fatto il possibile». Una rappresentanza dei lavoratori rimasti senza lavoro e senza stipendio, hanno continuato anche nel corso della conferenza la loro rimostranza, sperando in un futuro migliore.
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