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MATERA – “Troppo oneroso per il sindaco fare anche il presidente della Fondazione”. Raffaello De Ruggieri ha chiuso così il proprio intervento lunedì sera in Consiglio comunale lasciando intendere a chiare lettere che la via maestra, spiegata già in campagna elettorale, è quella che porta ad una modifica dello statuto e ad un nuovo presidente della Fondazione verso Matera 2019.
Un cammino però che incontra una serie di ostacoli non da poco e che potrebbe finire per lasciare proprio De Ruggieri alla guida del progetto verso Matera 2019. Proviamo a spiegare i motivi che portano verso questa decisione.
Il primo è l’impegno comunque che il primo cittadino mette verso questo traguardo e la possibilità di spendere il proprio lavoro e la propria esperienza in questo tipo di direzione, elementi che non possono e di fatto non vengono messi in discussione da nessuno. Per dirla ancor più chiaramente De Ruggieri avrebbe, anzi ha le “phisique du role” questo compito.
In realtà le principali indicazioni sono e restano quelle di ordine strettamente politico da andare a concordare inevitabilmente anche con il presidente della Regione Pittella ma sempre nell’ambito di quell’unità di intenti che traspare negli ultimi giorni in maniera più evidente e che una scelta di presidenza non condivisa potrebbe in qualche modo appannare.
Ieri è stato lo stesso capo dell’opposizione Salvatore Adduce a sottolineare come non si veda l’esigenza di modificare lo statuto e di togliere al sindaco anche la carica di presidente, a questo c’è da aggiungere che i tempi per definire queste cariche indicati all’Unione europea e programmati dalla Fondazione si esaurirebbero entro la fine dell’anno. Insomma una riflessione andrebbe aperta e chiusa nel giro di poche settimane.
Ma continuando con il ventaglio di ipotesi politiche appare chiaro che non mancano le personalità che a vario titolo ritengono di poter ambire a questo ruolo all’interno della coalizione di De Ruggieri, in modo da dare una visibilità politica ma anche una conoscenza ed esperienza culturale della città e della sua storia.
Le diverse opzioni in campo però non troverebbero un’unanimità e una coincidenza di posizioni all’interno della maggioranza e questo potrebbe finire per acuire malumori e mal di pancia con cui De Ruggieri già oggi si trova, suo malgrado, a dover convivere e che inevitabilmente rischieranno con il passare del tempo di presentare una sorta di conto.
C’è un solo nome, ad oggi, su cui l’intera maggioranza ad oggi con alcuni distinguo ma potrebbe convergere senza colpo ferire, è il nome Raffaello De Ruggieri.
Un nome che non troverebbe, ad oggi l’opposizione di nessun pezzo della maggioranza e che avrebbe di fatto il via libera dell’opposizione o di parte di essa. Probabilmente lo stesso presidente Pittella come ha già dichiarato preferirebbe e preferisce un presidente della Fondazione full time ma altrettanto probabilmente la priorità dello stesso Pittella è quella di continuare a marciare senza esitazioni verso l’obiettivo e piuttosto che dover schivare il fuoco incrociato dei veti politici anche il presidente potrebbe convincersi a mantenere viva l’opzione De Ruggieri.
E’ chiaro che si tratta di un’ipotesi, sul campo, come molte altre. Ma ad oggi ragionando a mente freddo pare essere un’ipotesi non peregrina. Insomma la posizione di De Ruggieri espressa in Consiglio comunale potrebbe non essere quella definitiva e lo stesso sindaco, suo malgrado, potrebbe dover ritornare in pista anche come presidente della Fondazione per una sorta di “ragion di Stato”. Onestamente il buon senso su questo aspetto porta chiaramente a considerare che se c’è un’opzione alternativa che riesce a mettere d’accordo il cda, la politica, la maggioranza e fors’anche la minoranza della città di Matera ed allora ben venga.
Se invece una scelta “esterna” dovesse risultare divisiva ed allora forse piuttosto che impantanarsi sul nome del nuovo presidente della Fondazione meglio chiedere “un sacrificio” allo stesso De Ruggieri. E’ una questione di accordi politici e soprattutto di maturità della politica. Difficili i primi e improbabile la seconda per cui il “compito troppo oneroso da presidente della Fondazione” pronunciato lunedì da De Ruggieri potrebbe anche, ben presto, diventare un “obbedisco” che risponde alle ragioni superiori dell’obiettivo di Matera 2019.

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