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MATERA – Al servizio dei più deboli, di chi ha bisogno e del prossimo. Così un nutrito gruppo di volontari ha scelto di impiegare il proprio tempo libero dando vita, assieme alle proprie associazioni, al progetto Cibus.
Un furgoncino, acquistato con i fondi dei progetti Sitos e Love Food, rispettivamente finanziati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dalla Fondazione con il sud; otto associazioni (Cittadini Solidali – capofila Love Food, Joven – capofila per Sitos, Caritas, La Martella Onlus, Associazione Volontariato Materano, Associazioni Antiusura Sviluppo e Legalità, Assocaizioni Onlus don Giovanni Mele e Gruppi di Volontariato Vincenziano Aic Matera) e tanta volontà per costruire un progetto solido e che, da basi certe potrebbe portare per diversi anni collaborazione alle mense cittadine ed in generale ai più bisognosi. Il diritto al cibo, oltre che essere un diritto assoluto per ogni uomo, è stato riconosciuto anche dalla Dichiarazione Universale sui Diritti dell’Uomo, come uno dei diritti fondamentali. Per soddisfare questi intenti è nata la rete, sotto la sigla del Csv (Centro Servizi al Volontariato) che fa capo a Cibus, con un logo che richiama al trasporto e alla collettività. Un servizio per la comunità, o meglio per quella parte della comunità che ha bisogno di sostegno, aiuto e suffragio nella quotidianità di un pasto caldo.
Cibus si prefigge l’intento di recuperare merce che, in altri casi andrebbe buttata, per metterla sulla tavola dei commensali delle mense per i meno abbienti, come quella di Piccianello, intitolata a don Giovanni Mele. Recuperare il cibo in avanzo dalle attività commerciali e rendere un servizio a chi ne ha più bisogno. Così, Cibus gira per la città, accolto con il sorriso da alcune attività già vicine al progetto, recupera il cibo avanzato, ancora fresco e ottimo da mangiare in ogni caso, ma non più disponibile per la vendita, e al termine della mattinata, viene consengato alle cuoche della mensa, che ne fanno prelibatezze per gli avventori meno fortunati. Attualmente si calcola che circa 300 euro di cibo all’anno pro capite, in Italia, viene buttato; mentre sono in aumento le famiglie povere. Cibus è anche quel fil rouge che unisce in modo invisibile l’esigenza di chi deve essere aiutato a sfamarsi con chi ha cibo in avanzo.
Attualmente sono una quindicina le attività che consegnano il proprio avanzo ai volontari di Cibus, ma sarebbe utile aumentare la rete, in modo tale da poter aumentare anche la disponibilità. Ovviamente le attività che vogliono contribuire, che sia bar, forni, ristoranti, supermercati, negozi alimentari, ortofrutta e quant’altro, possono rivolgersi alle associazioni o chiamare al numero 388.80.86.266, trovando la massima disponibilità dei volontari, che arriveranno direttamente nell’attività con il furgoncino Cibus per prelevare le offerte e dirigersi infine alla mensa o agli altri siti convenzionati. Fare beneficenza è facile grazie a Cibus, e collaborare è un attimo.
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