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NON è stato Matera l’unico Comune a ricevere la lettera di “diffida” del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Stessa sorte nella sola nostra provincia è toccata a Tricarico e di fatto anche il problema relativo era identico cioè l’approvazione oltre i termini previsti, esattamente il 3 di agosto, dell’aumento delle aliquote Tari e Tasi. Una questione che è giunta su proposta dello stesso sindaco di Matera all’attenzione dell’Anci di Basilicata. Anche a Tricarico come a Matera viene fatta richiesta di annullare le delibere in autotutela altrimenti il Ministero ricorrerà al Tribunale amministrativo competente. Una situazione che conferma, al di là delle polemiche e dell’idea trapelata in particolare dopo la conferenza stampa della giunta comunale, che Matera non era un unicum su cui si era addensata la particolare attenzione del Ministero dell’Economia. L’idea che questa situazione fosse stata in qualche modo pilotata si era fatta spazio anche perchè proprio di “pilotaggio politico” aveva parlato lo stesso sindaco De Ruggieri. In realtà il caso di Tricarico conferma, di fatto, come la norma sia stata generalmente verificata e fatta rispettare dal Mef. Nella nota inviata a Tricarico viene anche ripresa la sentenza 366 del Consiglio di Stato che conferma la perentorietà del termine fissato per l’approvazione del bilancio come termine ultimo anche per l’aumento delle aliquote, una decisione recente datata 2014 che fa seguito ad un identica sentenza, relativa all’aumento dell’Imu e sottoposta al giudizio del Tar della Calabria. Il caso politico dunque e il relativo complotto finiscono quindi per sgonfiarsi. Il provvedimento fa seguito semplicemente a quello che è stato un “errore tecnico” come era stato definito dagli stessi amministratori materani. Che poi si potesse accorgersi per tempo e provvedere almeno agli aumenti senza un esame complessivo del bilancio è questione dibattuta. Possibile certamente da un punto di vista tecnico ma tutta da comprendere rispetto alle relative implicazioni di ordine politico. Intanto al momento la strada comune che si fa spazio è quella che porta alla richiesta di sanatoria che sarà fatta direttamente dall’Anci lucana a quella nazionale su richiesta di Adduce e proposta di De Ruggieri e dello stesso sindaco di Tricarico Marchisella. L’associazione dei Comuni lucani ha votato l’ordine del giorno: «per chiedere all’Anci nazionale un particolare impegno nei confronti del Governo perchè predisponga un provvedimento di sanatoria a favore dei Comuni che avendo deliberato le modifiche delle aliquote oltre il termine del 30 luglio hanno ricevuto la comunicazione del Mef». L’Anci ha fatto anche notare che la situazione venutasi a creare «è particolarmente delicata ed espone i Comuni al rischio dello squilibrio». Il sindaco De Ruggieri ha commentato soddisfatto: «apprendiamo che il presidente Anci Basilicata ha fatto propria la nostra richiesta. L’approvazione della nostra richiesta conferma la condivisione di un percorso avviato da questa amministrazione e sottoposto all’attenzione di Adduce. Nella segnalazione inviata sottolineavamo il valore di questa passaggio comune in nome del sostegno e della condivisione di un’azione politico-amministrativa di tutte le amministrazioni interessate. Il presidente Adduce ha così interpretato a pieno e con senso di responsabilità la necessità di giungere ad una defizione della vicenda che coinvolga tutte le amministrazioni interessate». Accantonata dunque l’idea di un pilotaggio si va verso una scelta comune che possa andare incontro ad esigenze oggettive che evitino rischi di squilibri nei bilanci. Vedremo se il Governo raccoglierà l’appello dell’Anci Basilicata.
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