X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

MATERA – Era un ragazzo molto religioso, tanto da frequentare assiduamente la chiesa “Santa Famiglia”, a pochi passi dalla sua scuola. Davide Belgrano non era particolarmente studioso, ma amava quella scuola e l’indirizzo Aeronautico preso con passione e tanta curiosità. Suonava l’organo in chiesa durante le omelie di don Cosimo ed era ben voluto da tutti, insegnanti, compagni di scuola e amici. A tutti diceva sempre di non bestemmiare, «perché è sbagliato», sottolineava. Una conferma, semmai ce ne fosse bisogno, della sua straordinaria ed autentica fede cristiana. Appassionato di musica e sport, Davide era quello che si definisce “un compagnone”, quello con cui si trascorrono serate indimenticabili di allegria e spensieratezza. Suo padre è un Vigile del fuoco, ma ieri è toccato alla madre l’infausto compito di gestire la fase più tragica, quella che a portato poi ad apprendere della sua morte. Davide, insieme con l’amico Giuseppe Lasaponara, tre anni più piccolo di lui, aveva condiviso il sogno di volare, chiedendo con insistenza ai suoi professori di far parte dell’equipaggio di un pallone aerostatico. Sulla sua bacheca Facebook ieri pomeriggio si sono affollati i pensieri ed i ricordi degli amici più intimi di Davide. Tra tutti vogliamo riportare quello dell’amico Mario Lafranceschina, che più di altri descrive la cifra umana di questo ragazzo: “Ti scrivo come se fossi ancora tra noi, non riesco ancora a convincermi che ci hai lasciato. E’ difficile scrivere qualcosa in questi istanti. Ricordo ancora le liti in classe per cose stupide, le risate e l’amicizia che ci legava con tutti i nostri compagni di classe. Ti abbiamo chiamato “lo spacciatore di gigomme” in quanto eri l’unico ad averne. ti abbiamo chiamato il “divino” : non volevi che qualcuno bestemmiasse perché lo ritenevi sbagliato. Non ti dimenticheremo mai, ma ti faremo rivivere nella nostra esistenza anche se il tuo sorriso e la tua simpatia ci mancheranno moltissimo. “Possiamo ancora vedere la luce di stelle che non esistono più da secoli. Così ancora ci riempie e folgora il ricordo di qualcuno che hai amato per poi vederlo andar via”.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE