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La Basilicata è la prima regione italiana a realizzare un sistema regionale di accoglienza per i rifugiati e i richiedenti asilo, con un «hub» di smistamento e prima accoglienza (per l’identificazione e un primo screening sanitario, con una capienza massima di cento posti) e un progetto di ospitalità diffusa nei comuni lucani, a partire dai centri storici.
È quanto previsto in un accordo firmato nel pomeriggio a Potenza, nel corso di una riunione convocata dal Prefetto del capoluogo lucano, Antonio D’Acunto.
Nell’accordo – sottoscritto dalla Regione, dalle Prefetture di Potenza e Matera, dall’Upi e dall’Anci – si prevede l’accoglienza, da parte dei Comuni, in relazione agli abitanti: 20 posti per i centri fino a cinquemila residenti, 30 per quelli fino a 15 mila, e fino a cento posti per i Comuni con più di 15 mila abitanti.
Per la realizzazione dell’hub regionale si potranno anche recuperare, o completare, edifici da riconvertire per l’accoglienza, utilizzando fondi europei, privati e pubblici: in una prima fase saranno utilizzate la sede della Caritas a Palazzo San Gervasio (Potenza) e un edificio a Scanzano Jonico (Matera) che rientra nel progetto della Città della Pace.
«La vera inclusione c’è quando l’accoglienza si realizza non in luoghi isolati – ha detto il presidente della Regione, Marcello Pittella (Pd) – ma nei centri storici, in modo “diffuso”: dal primo momento dell’emergenza ci siamo resi disponibili all’accoglienza, mettendo in campo un metodo che rappresenta il primo esperimento al Sud di questo tipo, poi recepito dal Ministero».
D’Acunto ha invece evidenziato che “l’obiettivo é di governare un fenomeno di proporzioni straordinarie e in Basilicata, a partire dalle Prefetture di Potenza e Matera, c’è stata una forte collaborazione tra enti e istituzioni». (ANSA).
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