X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

MATERA – Un fiume in piena di tavolini e strutture esterne nei locali centrali. La città dei Sassi si uniforma alle altre realtà turistiche e diviene sempre più accogliente e predisposta alla cura degli avventori.
Negli ultimi mesi, sono esponenzialmente cresciute le attività che hanno predisposto uno spazio, con servizi annessi, dedicato ai clienti che preferiscono fermarsi e rilassarsi un po’, respirare l’aria della città che hanno scelto di visitare e godersi per qualche giorno. Un modus operandi che, fino a qualche tempo fa, Matera non conosceva, o meglio non era annoverato tra le possibilità delle attività gestite in centro. C’è da sottolineare come, sino a pochi anni fa, le attività in centro era molto meno, o non avevano necessità di predisporre un servizio così accurato all’esterno dei propri locali. Ora la situazione è diametralmente opposta, nonostante il regolamento a cui si fa capo per la richiesta e l’ottenimento dei permessi, oltre che per definire le somme da pagare per l’occupazione del suolo pubblico, siano risalenti al lontanissimo 1994.
Una situazione che, in divenire e come al solito molto più veloce dei tempi della politica, va sicuramente analizzata, studiata e modificata dalla nuova amministrazione. Intanto, i controlli per la gestione delle attuali concessioni, sono in atto. «Le attività di controllo sono state avviate, posso assicurarlo anche da cittadino perchè ero a cena l’altra sera in un locale del centro cittadino ed ho assistito al passaggio di due vigili, che in borghese e con molta discrezione, per il rispetto anche dei clienti, hanno effettuato il loro lavoro – assicura l’assessore al Bilancio, alla Gestione della Spesa e al Reperimento delle risorse, Eustachio Quintano – Provvedono a verificare se lo spazio occupato è quello richiesto e pagato e se tutto è svolto in conformità all’attuale regolamento». Un regolamento che, però, risulta ormai superato. «E’ una delle questioni alle quali si deve mettere mano, assolutamente – conferma Quintano – E’ un regolamento davvero datato. Il problema è semplice. All’epoca, nel centro storico, non c’era tutta questa effervescenza di attività. Basti pensare che un bar in pieno centro ad oggi, paga meno di unattività che opera a Villa Longo, a parità di richieste e di concessioni. E’ ridicolo».
Sino ad ora, però, non è stato possibile operare in tal senso. Bisogna ovviamente superare un regolamento anacronistico e gestire al meglio le concessioni, considerando anche le zone abitate e spesso poco considerate. Le lamentale dei cittadini sono in crescendo. Spesso, i residenti, non lamentano la presenza dei tavolini, ma quella che può essere diventata una vera e propria invasione. Anche perchè, abitare in un centro storico così affollato provoca evidentemente anche la necessità di adattarsi a convivere con le forti presenze turistiche, ma c’è anche la necessità di rispettare alcuni spazi vitali.
«Con i tempi ristretti a nostra disposizione non abbiamo avuto modo di mettere mano al regolamento sulla Tosap. Abbiamo consegnato in ritardo anche il bilancio – ammette Quintano – Senza dubbio dal bilancio 2016 in avanti le cose cambieranno, perchè è anacronistico andare avanti con questo regolamento e con gli ingressi dell’attuale Tosap. Bisogna quanto prima addivenire ad un nuovo regolamento e poi strutturare al meglio l’azione di controllo». Un altro problema per la città. «Si, effettivamente c’è carenza di personale e ovviamente stiamo lavorando anche ad assunzioni in deroga per i Vigili, perchè se oggi non riusciamo a gestire l’ordinario, difficilmente possiamo pensare di gestire gli eventi straordinari legati al 2019».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE