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MATERA – Si potrebbe chiamare “metti una sera a cena”.
E’ così che il presidente della Provincia, Francesco De Giacomo e il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio si sono ritrovati a parlare a tavola, a Matera, di luci e ombre delle finanze pubbliche.
In realtà la frase decisiva è stata pronunciata dal ministro e oggi svelata dal presidente De Giacomo.
«Le Province – rivelò il presidente al ministro – pur avendo avanzi di amministrazione non possono pagare le imprese».
Per tutta risposta, racconta ancora De Giacomo, Delrio disse che lo Stato era intenzionato a rivedere il provvedimento allentando la morsa per Comuni e Province.
Nodo del contendere è il famigerato patto di stabilità che, negli anni, ha costretto molte amministrazioni pubbliche a sacrifici inenarrabili, pur con le casse in buone condizioni.
Le griglie di questo strumento messo in atto dagli ultimi Governi che si sono succeduti, divenuto in molti casi un vero e proprio cappio al collo, si sono strette al punto da impedire i pagamenti alle imprese che pur avevano lavorato e realizzato tante opere pubbliche su tutto il territorio nazionale e anche su quello materano.
Lo spiega bene il presidente De Giacomo: «Al momento del mio insediamento, ho trovato una situazione debitoria pari a circa 18 milioni.
Nel corso degli ultimi mesi, sono riuscito a coprire circa il 75% di quelle somme, ma ora restano circa 3,5 milioni per chiudere i pagamenti del 2014 – aggiunge De Giacomo che tiene a chiarire che non si tratta di fondi che mancano dalle casse, ma al contrario di spazi economico finanziari che il patto di stabilità impone di non utilizzare.
«Sforare il patto – aggiunge – implica conseguenze che riguardano le nostre strade e le nostre scuole.
In quanto agli spazi finanziari che ci servirebbero, sto lavorando con la Regione, ma anche loro vivono le nostre stesse difficoltà e per questo è un po’ un cane che si morde la coda».
Il freno imposto da questo provvedimento riguarda gli investimenti.
Un vero paradosso per un territorio come quello del Materano che nei prossimi anni sarà chiamato a migliorare molti aspetti in vista del 2019, anno in cui la città dei Sassi sarà capitale europea della cultura.
«Le somme ancora fuori dagli spazi imposti dal patto di stabilità, riguardano opere pubbliche come le strade».
Il vero problema è il pregresso: «Chi lavora deve essere pagato – aggiunge il presidente De Giacomo – o in caso contrario, come ho fatto ad esempio a Grottole dove sono sindaco, si eviti di realizzare le opere.
Alla Provincia i lavori sono stati fatti e io mi sono ritrovato a dover pagare.
Il vero traguardo, per me, sarebbe quello di coprire le spese del 2014 e in parte del 2015.
In questo momento d‘altronde, dovremmo essere in grado di effettuare investimenti».
La palla passa al Governo che dovrà tenere in considerazione le difficoltà che sta imponendo alle pubbliche amministrazioni e mantenere la promessa fatta dal ministro Delrio durante una cena.

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