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POTENZA – Importante riconoscimento a Vienna per una studentessa lucana: la ventottenne Valentina Petrocelli di 28 anni.
Un progetto a cui Valentina Petrocelli sta lavorando è stato selezionato, su oltre duemila, in una sezione particolare nell’ambito del “Congresso europeo di immunologia”, che si è tenuto a Vienna.

Laurea specialistica in genetica e biologia molecolare presso “La Sapienza” di Roma, la ventottenne lucana ha successivamente iniziato il dottorato in oncologia presso la “Scuola europea di Medicina molecolare” di Milano, e adesso sta svolgendo il suo progetto di dottorato in un laboratorio di immunologia molecolare e biologia dei linfomi all’interno dell’Ifom di Milano. Il quarto “European congress of immunology” si è tenuto a Vienna.

Il progetto a cui ha contribuito Valentina Petrocelli è stato selezionato in una sessione particolare dell’evento, denominata “Bright sparks workshop”, destinato ad “early career scientists”, vale a dire un premio agli scienziati a inizio carriera.

Il team capeggiato da Petrocelli è stato premiato dall’ “European foundation of immunology society”. Tra i progetti selezionati risultano quelli di altri due italiani (dalla Calabria), e di altri ancora provenienti da Svizzera, Francia, Germania, Australia, Inghilterra, Svezia, Austria e Spagna. La “Scuola europea” dove sta svolgendo il dottorato la giovane vietrese si occupa in generale di ricerca di base sui meccanismi che regolano la trasformazione di una cellula sana in tumorale. E nel dettaglio il gruppo di lavoro di cui fa parte Valentina Petrocelli studia le cellule del sistema immunitario, i linfociti B, sia da un punto di vista fisiologico che nei linfomi, i tumori che derivano dai linfociti B. La Scuola Europea è una fondazione istituita nel 2001 dai Ministeri della salute e quello dell’Università e ricerca, e si dedica dell’alta formazione in biomedicina, oltre a promuovere la formazione e ricerca nei settori emergenti come la medicina molecolare, nanotecnologie e bioetica, ed opera all’interno di centri di eccellenza, come l’Ifom, Tigem, Ceinge e Cimaina. La Scuola Europea favorisce l’integrazione della ricerca di base con la pratica clinica, ed è senza dubbio l’istituto leader in Europa del settore. L’interesse del laboratorio si articola in due tipi di progetto: quelli che studiano il differenziamento dei linfociti b in condizioni fisiologiche e quelli che studiano direttamente i linfomi e le mutazioni genetiche, che predispongono alla trasformazione tumorale. Importante esperienza per lei il congresso austriaco, e immensa soddisfazione, visto che sono stati premiati i migliori 24 abstract su oltre duemila. Più nel dettaglio il progetto si propone di studiare l’effetto di mutazioni frequentemente identificate nei pazienti con linfomi durante la trasformazione tumorale. L’effetto ultimo è quello di trovare terapia mirate e personalizzate con mutazioni simili. Sempre di più gli studenti lucani che si distinguono fuori regione specie – come in questo caso – in settori molto importanti. 

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