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SANT’ARCANGELO – L’invaso del comune di Sant’Arcangelo non è ancora pieno ma la misura dei circa seimila abitanti è colma: lo testimoniano le azioni istituzionali messe in campo anche nelle ultime ore dall’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Nicola Parisi e le iniziative di protesta del comitato di cittadini contro la discarica. Un impianto in via di saturazione, che inizialmente era destinato allo smaltimento dei rifiuti di una ventina di comuni e che adesso è il terminale di conferimento di più di cinquanta paesi, secondo quanto disposto da un decreto della giunta regionale per rispondere all’emergenza che sta mettendo in ginocchio la Basilicata, facendo registrare le criticità maggiori soprattutto a Matera città e provincia. Un peso che però la piccola comunità non intende sostenere oltre.
Ieri mattina il sindaco Parisi ha incontrato l’assessore regionale all’Ambiente Aldo Berlinguer nel corso di «un vertice convocato per aggredire la crisi», queste le sue parole, cui hanno preso parte anche rappresentanti della Provincia di Potenza, Asl, Arpab e dell’ufficio di compatibilità ambientale della Regione; mentre per lunedì mattina il primo cittadino è stato convocato per un tavolo tecnico dalla segreteria del governatore.
«Operiamo in continua emergenza e con estrema difficoltà dal 2012 e sinceramente ci siamo scocciati – ha dichiarato Parisi al termine della riunione a Potenza –. Abbiamo avuto rassicurazioni sulla governance della società (la Spa Val d’Agri), su controllo e monitoraggio del sito di conferimento e su possibili strategie alternative di gestione dei rifiuti. Inoltre l’assessore Berlinguer ha detto che verrà a Sant’Arcangelo martedì per effettuare di persona un sopralluogo alla discarica e ci hanno promesso che questa fase così acuta si concluderà entro il 31 ottobre prossimo».
Ciononostante Parisi non si dice del tutto soddisfatto delle risposte ricevute. «Manca una visione strategica del piano rifiuti: se non ci dovesse essere la revoca del decreto della Regione, di cui ho chiesto la sospensiva, non escludo un possibile ricorso al Tar anche in via cautelativa».
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