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MATERA – Da dove si parte per migliorare il collegamento infrastrutturale di Matera? Molte idee, alcune priorità ma anche la necessità di definire, programmi, risorse, interventi e progetti in tempi molto brevi.
Matera porta con sè l’attenzione nazionale visto il ruolo da capitale europea della cultura, Delrio prima, Renzi poi hanno confermato i riflettori e la priorità per la città dei Sassi. Ma a questo dovranno seguire idee che portano, per ora, nella direzione del raddoppio della Matera-Bari per quanto riguarda le Fal ma questo passo, per ora parziale ma dichiarato come obiettivo strategico. Dovrà essere accompagnato anche da altri interventi, Matera-Ferrandina ma anche Matera-Gioia vengono considerate, quantomeno a livello comunale, priorità da perseguire ma il piano regionale è più ampio complesso anche se comunque sulla direttrice della Murgia Pollino. E Delrio ha fatto capire a chiare lettere anche a Matera che sulle Ferrovie dello Stato «non si possono perdere altre risorse» come già fatto in passato.
In questo senso la posizione sembra essere ben chiara se poi a questo si aggiunge l’idea che la direttrice principale sia quella adriatica si può magari accompagnare la situazione anche rispetto all’alta velocità in arrivo su Bari che potrebbe rendere prezioso ed indispensabile il raddoppio delle Fal verso Matera e risolvere un’importante alternativa.
Sulla questione però delle infrastrutture e delle direttrici da seguire sia sul lato adriatico sia su quello tirrenico rimangono molte domande ancora in attesa di una risposta ed in questo senso molto interessante potrebbe essere l’appuntamento di questa mattina alal casa Cava dove Michele Mario Elia amministratore delegato di Ferrovie delle Stato risponderà ad alcune domande (fatte dal direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, Giuseppe De Tomaso) sui “progetti di Ferrovie dello Stato per il sud”.
Ma non le questioni che riguardano le infrastrutture e che sono certamente la grande chance su cui viene posta attenzione per lo sviluppo di Matera e della Basilicata non si fermano solo alle direttrici, o alla scelta tra gomma e ferro per capire quali siano le possibilità principali e gli asset migliori su cui bisogna puntare al giorno d’oggi.
L’altra grande domanda riguarda infatti la copertura delle necessità economiche, le risorse che devono essere trovate e destinate ad alcuni di questi progetti fondamentali.
Un percorso che avrà bisogno di un impegno congiunto non solo della Regione ma anche di altri organismi come ad esempio il Governo nazionale.
E nell’ultimo arrivo proprio in Basilicata il viceministro Nencini aveva spiegato al “Quotidiano”: ««Conosco il problema. Sulle ferrovie comunque ci sono già in piedi una serie di opere. Partiamo dalla Potenza – Foggia dove ci sono già 200 milioni finanziati, tutto per l’ammodernamento. Fal, Matera – Bari 153 milioni di finanziamento di cui disponibili, mi pare, già 78. C’è quindi una terza ipotesi che riguarda indirettamente Matera che è il potenziamento della linea ferroviaria Potenza – Roma per abbassare di netto i tempi di percorrenza. Una questione di cui abbiamo discusso con l’assessore regionale Berlinguer. L’operazione ipotizzata accelererebbe di oltre un’ora la percorrenza con l’acquisto di due treni veloci che servirebbero appunto per migliorare il servizio. Scenderemmo quindi a circa tre ore di viaggio per raggiungere Roma da Potenza o viceversa. Matera in questo caso sarebbe raggiunta dai mezzi attuali da Potenza, sui cui comunque ci sarebbe il vantaggio dell’ora guadagnata. Contestualmente a questo pacchetto di misure parte anche la velocizzazione della linea adriatica, Bologna – Ancona – Lecce. Tra Bari e Bologna la velocizzazione comporta un guadagno in termini di tempo di una quarantina di minuti abbondanti. Ci sarebbe quindi da una parte per la dorsale tirrenica un guadagno di un’ora di tempo. Dall’altra parte una riduzione di 40 minuti fino a Bari tale da rendere meno disagevole l’arrivo a Matera capitale della Cultura. Altro intervento, questo solo materano, è quello per l’area metropolitana dove sono già stati finanziati 3 milioni e 800 mila euro».
Aggiungendo interventi che vanno dalle complanari sulla Matera-Altamura, alla Matera- Ferrandina. Un percorso che in un modo o nell’altro vede Matera al centro di un processo di modificazione che riguarda l’intera Basilicata ma su cui le intenzioni delle Ferrovie dello Stato non sono affatto elemento di secondaria importanza.
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