8 minuti per la lettura
SONO sempre stata circondata dai libri.
Tre delle pareti della mia camera, sin da bambina, erano ad essi riservate. Disposti su mensole che arrivavano su fino a sfiorare il soffitto, erano loro che facevano della mia stanza un ambiente piacevole. Sono “cresciuta” con (e attraverso) lo scambio di libri. E non poteva essere diversamente: comprare libri, tanti libri, oltre a quelli scolastici, incideva tantissimo sul budget familiare. Ricorrere al prestito, allora, rappresentava una sorta di “entrata di sicurezza”, l’unico modo, insomma, per non ostacolare il piacere della lettura.
Ricordo un’adolescenza di copie sgualcite che, passando di mano in mano, da mamma a figlio, da fratello a sorella, da nonno a nipote, dal 1° al secondo e terzo piano di un condominio, attraversavano generazioni di saperi, creando “ponti” tra le persone di una famiglia, di un condominio, di una strada di quartiere e favorendo e sviluppando un maggior senso di comunità.
Senza dono, si sa, non può esservi comunità. La stessa origine etimologica del termine ce lo dice, riprendendo quel munus, ossia il dono da condividere.
Ma condividere un libro rappresentava anche altro. Voleva dire occasione e incontro. Occasione per dividere con altri idee, risorse, passione.
Incontro di persona e di persone. Di pensieri che si incrociavano, confrontavano, scontravano (anche) nel passaggio fra mani e mani.
Riceverlo, poi, era un po’ come prendere in prestito gli occhi del precedente lettore e restituirglieli, nell’incontro, pieni di sogni nuovi, di punti di vista diversi e di punti di contatto comuni, di nuove luci e nuove ombre.
Ed è allora, in quel preciso momento, in quel preciso attimo, che la lettura, da atto “naturalmente” solitario, assumeva i caratteri dell’atto condiviso, in quanto consentiva di raggiungere la stessa destinazione separatamente, ma identicamente. Ecco, prestare un libro non era semplicemente un prestare un libro, era un po’ coinvolgere il destinatario nei propri viaggi, con ogni sottolineatura a fare da impronta.
Da qualche parte ho letto che ogni libro reca con sé una sorta di doppia anima.
L’anima dello scrittore e l’anima di tutti coloro i quali lo hanno letto.
Ed “ogni volta che un libro cambia di mano, ogni volta che qualcuno fa scorrere lo sguardo sulle sue pagine, il suo spirito cresce e si rafforza”. Ecco perché non ho mai “condannato” i miei libri ad una vita su di uno scaffale, certa che, nella fantastica ipotesi in cui avessero potuto liberamente scegliere il loro destino, avrebbero senz’altro preferito diventare barchette di carta per mano di un bambino piuttosto che continuare a prender polvere sugli scaffali di una solitaria libreria.
(S)cambiare è di per sé un verbo incantevole. Significa donarsi l’un altro, con le mani aperte e portatrici di gesti d’affetto, senza timore di slealtà o falsità. E Kikipedia nasce come luogo di (s)cambio. Di idee. Di progetti. Di emozioni. E anche di libri. Diventando, il 4 febbraio 2015, il primo Fred Point della città capoluogo.
Per farmi comprendere, vi invito a chiudere gli occhi e immaginare una biblioteca, dei tavolini colorati, una tazza di tè sempre fumante, grazie al samovar, e qualche amico con cui chiacchierare. Visualizzate centinaia di libri e un simpatico bibliotecario. Bene, tutto questo ha un nome, FRED. Sembra quasi di conoscerlo, Fred. Mmmhh… Non sono riuscita a farmi capire, vero?
Allora, facciamo un piccolo passo indietro.
Vi racconto la storia di FRED e di un “folle(tto)” di nome Giacomo Sbalchiero che, nel 2000, partecipa ad un’asta per l’acquisto di una macchina. La macchina non lo convince e decide, allora, di prendere visione di tutti i beni messi all’asta. Ed è così che accede alla casa del proprietario deceduto senza eredi, scoprendo la sua biblioteca di 2.500 volumi, perfettamente allineati sugli scaffali. Sarà perché Tito Bracco, il proprietario dei volumi, aveva datato, firmato e sottolineato ogni testo, sarà per la convinzione, già profondamente radicata in Giacomo, che la cultura e la conoscenza debbano essere alla portata di tutti e che le relazioni umane siano il motore della vita di ciascuno di noi, sarà per via delle parole che Adriano Olivetti rivolge ai lavoratori di Pozzuoli, in cui parla della possibilità di elevazione e di riscatto che ogni uomo ha, e che Giacomo sentiva molto vicine al suo modo di essere e di operare, sarà semplicemente per uno strano arabesco del destino che il nostro “folle(tto)” padovano decide che quei libri dovevano diventare suoi. Come se non acquistasse solo i libri, ma anche l’anima del loro lettore.
Con 2500 libri ed un impulso così vien fuori FRED.
Una piattaforma digitale, in cui ci si registra, con il proprio indirizzo, si racconta qualcosa di noi, si segnalano i libri che vogliamo prestare o regalare e si aspetta che qualcuno ne desideri uno. Nel frattempo ci si lascia ispirare dai libri degli altri e si va alla ricerca di chi, vicino a noi, può prestarceli.
FRED (Fred book & people around us) è un social network di prossimità. Lo scopo non è solo quello di creare la più grande biblioteca del mondo, ma anche di far incontrare i lettori che si trovano geograficamente vicini. Un modo moderno per comunicare e socializzare ma, soprattutto, un modo per garantire la “vita perenne” dei libri assicurando l’accesso alla lettura a più persone. Una sorta di book-crossing virtuale dove ognuno può mettere a disposizione di chi gli sta intorno la propria libreria. Quella materiale, fatta di pagine e inchiostro, ma anche, e soprattutto, quella interiore. Perché se la piattaforma geolocalizzata di Fred è lo strumento per venire in contatto, il vero fine è lo scambio che avviene di persona all’insegna di una passione comune, quella per la lettura. Insomma, ci si incontra, si scambia il libro e magari qualche commento, sul libro stesso, sull’autore, poi su un altro libro o un altro argomento ed ecco che l’incontro si è riempito di parole, emozioni, opinioni, visioni…
In un mondo in cui gli schermi riempiono la nostra vita e ci si sente, presumibilmente, più “collegati” connettendosi ad un social, resta importante trovare ancora spazio per le cose che si possono toccare, che viaggiano di mano in mano, costruendo ponti e strade per nuovi mondi e nuove amicizie.
Siamo convinti che la “rete” lavori al meglio quando è in grado di sfruttare la sua capacità di interconnettività nella creazione di una comunità non solamente virtuale ma reale. E Fred è occasione e strumento per creare sinergie. Per creare una “libreria umana” e trasformare il proprio patrimonio di libri in un patrimonio di relazioni e di nuove connessioni.
Questo è Fred. Un luogo virtuale che diventa reale. Ognuno mette virtualmente a disposizione i propri sulla sua bacheca e scrive dove abita (l’indirizzo non compare al pubblico). Chi cerca un libro inserisce il titolo e il proprio indirizzo, così da vedere se qualcuno nei dintorni ce l’ha; altrimenti può ampliare il campo di ricerca. Il resto è un gioco: ci si scrive per chiedere il libro in prestito, si fissa un appuntamento, si conosce una persona nuova. Magari si diventa amici. Di sicuro si può leggere parecchio, gratis.
Quando due persone utilizzano Fred per condividere un libro, arrivano a un punto in cui dovranno decidere dove incontrarsi e in base a dove si trovano entrambi, Fred suggerirà loro di incontrarsi nel Fred Point più vicino. L’idea diversa, nuova ed intrigante è quella di far girare libri e cultura ma soprattutto di fare conoscere persone, stanarle dalle loro case, scollarle dai monitor. Riportare la realtà nella vita della gente.
E Kikipedia, come vi dicevo, è diventato, il 4 febbraio 2015, Fred Point, un ponte tra tradizione ed innovazione che va oltre il semplice scambio del testo ma diviene spazio di volti che si incontrano e occhi che si guardano. Di parole, incontri, amicizie. Una comunità. Certo, abbiamo aspettato tanto prima di consegnarlo alla città.
Ma avevamo bisogno di tempo. Ecco, volevamo che anche la rete reale avesse delle maglie più strette. Perché il “nostro” Fred Point fosse non soltanto di Kikipedia ma di tutti coloro i quali, in questi mesi, hanno creduto in noi, ci hanno aiutato e sostenuto, condividendo idee e progetti. “Niente si può fare senza condividere”.
Kikipedia, oltre a mettere a disposizione lo spazio, ha già selezionato molti libri, da poter prendere in prestito e consultare gratuitamente tramite il social network. Per vederli, basta cliccare qui: https://superfred.it/fredpoint/1760
Che aspettate? Iscrivetevi a Fred, cercate il libro che fa per voi e datevi appuntamento da Kikipedia!
Ah, dimenticavo… Venerdì 25 settembre alle ore 20 ci sarà l’inaugurazione del Fred Point. Padrini e madrine, per l’occasione, insieme a Paolo Albano e Antonella Amodio, sarete voi con i vostri appunti, diari, racconti brevi e brevissimi, freddure, apologhi, motti di spirito, invettive. Qualunque cosa vi abbia colpito portatelo con voi. Ciascun lettore custodisce, infatti, nella memoria due o tre pagine preferite di un testo o di un romanzo. Noi vi invitiamo a leggerle, in piena libertà, in un contesto originale ed accogliente, occasione di (ri)scoperta della “mondanità culturale” del nostro centro storico.
Vieni, porta il tuo libro preferito (o i tuoi libri preferiti), e fai conoscere i passi che ti hanno emozionato di più.
Condividere lettura è condividere conoscenza!
* associazione Kikipedia Potenza
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