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POTENZA – E’ stato estradato dagli Usa in Italia Michele Amabile, 55enne di Napoli, tra i destinatari dell’ordinanza di misure cautelari spiccata a dicembre dell’anno scorso dal gip di Potenza nell’ambito dell’operazione “Underboss”, coordinata dal pm Laura Triassi, e già destinatario di un’altra ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura distrettuale di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “New Bridge”.
Amabile, arrivato ieri mattina a Fiumicino, è stato arrestato dagli uomini della Questura di Matera e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, in collaborazione con l’Ufficio della polizia di frontiera.
L’indagine “Underboss” della Squadra mobile di Matera era partita nel 2012 dalla segnalazione di un agente infiltrato dell’Fbi a proposito della partenza di uno dei principali esponenti della più nota famiglia mafiosa italoamericana “Gambino” di New York verso l’Italia, con l’obiettivo di intimorire un imprenditore materano, ed indurlo, così, a sborsare un milione di euro per un vecchio prestito concessogli circa trenta anni fa.
La segnalazione in arrivo da oltreoceano sul viaggio di Francesco Palmeri, alias “Ciccio l’americano”, aveva trovato immediato riscontro nella denuncia presentata da Lorenzo Marsilio, titolare della Sudelettra di Matera.
Marsilio ha raccontato di aver restituito quasi subito quei soldi, con tanto di interessi, ai misteriosi “amici” di Giovanni Grillo, cognato del fratello e originario di Ferrandina, più conosciuto a Brooklyn come “Johnny”. Poi ha deciso di registrare i dei colloqui con quei personaggi arrivati all’improvviso nella città dei Sassi e gli investigatori sono riusciti a ricostruire la “rete”.
Per mettere a segno il colpo programmato Palmeri si sarebbe affidato a un pericoloso gruppo di malviventi campani, capeggiati da Amabile, napoletano ma residente da anni a Brooklyn. Di qui le accuse e l’ordinanza di arresto anche nei suoi confronti, assieme ad altre 7 persone sparse tra Basilicata, Campania, Sicilia, Lombardia e Stati Uniti d’America.
Per l’estradizione di Amabile, che in questi mesi è rimasto comunque in carcere negli Usa, è stata determinante l’attività internazionale dell’Interpol – Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip) che ha curato tutte le attività relative all’estradizione e che ha provveduto personalmente al suo prelievo in New York e al suo trasferimento in Italia.
Il coinvolgimento di Amabile, così come quello di Palmeri, emergeva sin dal principio dell’inchiesta quando, nell’ambito di un’indagine internazionale coordinata dalla Procura Distrettuale antimafia di Reggio Calabria e dall’Eastern District di New York, venivano intercettate una serie di sue conversazioni telefoniche con alcuni indagati di quel procedimento.
Di seguito Palmeri, per porre in essere la richiesta estorsiva nei confronti di un imprenditore materano, si affidava ai servizi del gruppo di malviventi campani (anch’essi arrestati nell’operazione Underboss) che farebbero capo proprio ad Amabile, pienamente inserito nell’organizzazione anche se da anni risiedeva a New York.
A tal proposito, secondo l’inchiesta, quest’ultimo contribuiva fattivamente all’organizzazione e messa in opera delle azioni delittuose oggetto d’indagine, arrivando ad accompagnare l’“underboss” Palmieri nei suoi “viaggi” a Matera, passaggi fondamentali del disegno criminoso.
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