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ENTRO la fine del mese, il ministero delle Infrastrutture e Trasporti e le Regioni Puglia e Basilicata dovrebbero definire l’intervento per il potenziamento del servizio ferroviario di Matera, nel programma di “Matera Capitale della Cultura 2019”.

Sembra che nel Piano triennale delle Infrastrutture che il governo si appresta a varare e per quanto affermato dal ministro Delrio e dal sottosegretario Nencini nelle recenti visite ed anche dalle due Regioni, sarà realizzato il raddoppio della linea Fal Bari-Matera, a scartamento 950 mm e trazione diesel, per un investimento previsto di circa 60 mln di euro.

«Ma su questo importante piano di programmazione territoriale occorre fare anche altre valutazioni, atteso che certamente anche gli enti competenti avranno preso in esame varie ipotesi di fattibilità» dichiarano la coordinatrice regionale Usb Basilicata e i coordinatori regionali Usb Trasporti, Rosalba Guglielmi, Francesco Laurenzana e Vito Claps. 

«Data l’importanza strategica di scelte che determineranno l’assetto dei trasporti ferroviari dell’area appulo-lucana – proseguono i tre sindacalisti – per il futuro si ritiene che sia necessario valutare anche la fattibilità tecnico-economica di una opzione B alternativa (Ferrandina–Matera–Gioia del Colle a scartamento ordinario e trazione elettrica) confrontandola con l’opzione A del raddoppio della Bari-Matera con le Fal, al momento tanto frettolosamente preferita. L’opzione B, in parole chiare, consisterebbe in una linea trasversale Adriatico-Tirreno di Fs-Rfi, a scartamento ordinario e trazione elettrica e binario singolo che, recuperando la tratta realizzata negli anni 80 Ferrandina–Matera e mai ultimata, consentirebbe non soltanto l’accesso alla città di Matera, poi in prosecuzione una nuova tratta ferroviaria di circa 35 km Matera-Gioia del Colle consentirebbe di intercettare la linea Fs-Rfi Taranto-Bari già ammodernata ed elettrificata a doppio binario, con velocità massima di 200-230 km/h». 

L’Usb amplia lo scenario dal solo territorio materano-pugliese al versante ovest proteso verso la Campania: «Nel 2015 si intende investire ancora sullo scartamento ridotto che comunque rappresenta un fattore limitante in termini di prestazioni, di discontinuità per la circolazione ferroviaria ed anche di dubbia economia. Ma per togliere dall’isolamento la città di Matera, occorrerebbe aprire il traffico passeggeri e merci dell’intera provincia materana verso i porti e gli aeroporti di Puglia e Campania e verso la vasta area dei comuni del Basento, con un corridoio Adriatico-Tirreno che colleghi via ferrovia Salerno-Potenza-Ferrandina–Matera–Gioia del Colle–Bari; in modo di realizzare un corridoio ferroviario tra le dorsali adriatica e tirrenica che tra breve saranno abilitate all’alta velocità. E’ noto, invece, che lo scartamento ridotto ha rappresentato una soluzione valida per la costruzione delle linee alpine ed appenniniche – come ad esempio le linee Fcl della Calabria e della provincia di Potenza – ma esso non trova alcuna ragione tecnica nell’area murgiana e collinare della Puglia e della provincia di Matera». 

Il raddoppio della linea Fal Bari-Matera con la trazione diesel, – secondo i sindacalisti «sembra quasi un accesso a senso unico da Bari fino e non oltre Matera che probabilmente risolverà problematiche specifiche di traffico nei comuni dell’hinterland barese, gli stessi investimenti del finanziamento europeo per Matera 2019 andrebbero a cadere prevalentemente in territorio pugliese. Quali saranno gli effetti positivi per la Basilicata oltre Matera e per i comuni dell’area basentana, quale collegamento ci sarà da Matera per il futuro aeroporto Pista Mattei di Pisticci se resterà intercluso il collegamento ferroviario da Matera a Ferrandina, pur in presenza di una tratta ferroviaria nuova e mai ultimata? Invece, forse converrebbe volare alto, senza i condizionamenti per la scadenza dell’anno 2019, in quanto le manifestazioni celebrative passano, ma le infrastrutture rimangono sul territorio per secoli e l’opzione B potrebbe rappresentare l’effettivo e definitivo inserimento di Matera e della sua provincia nella rete ferroviaria nazionale e costituire anche un fattore strategico e qualificante per l’identità della Regione Basilicata stessa per il collegamento diretto via ferrovia, anch’esso storico, tra Matera a Potenza di soli 100 km». 

Il sindacato, pertanto, chiede agli enti istituzionali coinvolti «che non vengano fatte scelte affrettate e che la questione sia opportunamente approfondita, in quanto la proposta di inserire la città di Matera e la sua provincia nella rete nazionale Fs-Rfi sembra essere la più idonea e naturale – concludono Guglielmi, Laurenzana e Claps – quale fattore di sviluppo per la provincia di Matera, per l’intera Regione Basilicata ed anche per la Puglia e la Campania».

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