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«NEI PRIMI SETTE mesi del 2015 sono stati attivati in Basilicata 32.097 contratti di assunzioni di cui 21.555 a termine, 9.923 a tempo indeterminato e 619 in apprendistato; le cessazioni sono state però nel complesso 23.890, di cui 15.954 di rapporti a termine, 7.512 a tempo indeterminato e 424 di apprendisti».

Lo ha reso noto il segretario regionale della Basilicata della Uil, Carmine Vaccaro.

«Secondo i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps – ha aggiunto – risulta evidente che siamo di fronte, tra entrate ed uscite, ad appena 8.207 posti di lavoro generati per la gran parte precari (a termine) a conferma che il jobs act si sta rivelando un autentico fallimento. Quanto ai voucher venduti (con un valore nominale di dieci euro) tra gennaio e settembre 2015 nella nostra regione per 196.796 euro, pur registrando una variazione di più 76,8% rispetto a gennaio-luglio 2014 la situazione non cambia perché si generano solo rapporti a termine destinati a durare pochi mesi. Sono dati che fanno emergere la crescita quantitativa degli avviamenti al lavoro. Con altrettanta schiettezza, però, va sottolineato un altro dato che può e deve preoccupare: non cresce più la quota di lavoro stabile rispetto a quello temporaneo come si registra nei primi sette mesi dell’anno. Ciò potrebbe indicare – ha concluso Vaccaro – che le imprese non scommettono più sulla continuità del lavoro».

La risposta ovviamente è nella crescita ma, anche in un sistema di incentivi tesi a ridurre il costo del lavoro, operazione da fare, però, rafforzando il salario netto e non penalizzando la condizione previdenziale dei lavoratori. Comunque – aggiunge Vaccaro – gli indicatori di luglio del mercato del lavoro sono abbastanza positivi, soprattutto se confrontati con lo stesso mese dello scorso anno. E’ anche vero, però, che siamo ben lontani dal poter parlare di uno stato di benessere della nostra occupazione. Osservando, inoltre, i dati del II trimestre di quest’anno, sul tipo/qualità di occupazione che viene fotografata, notiamo come in quell’aumento dell’1,1% dell’occupazione dipendente, la crescita dei contratti permanenti sia molto più bassa di quelli a termine (rispettivamente  +0,7% e + 3,3%) nonostante le ingenti risorse stanziate sull’esonero contributivo e l’introduzione del contratto a tutele crescenti«».

«Le proposte della Uil contenute nel Manifesto del lavoro per la Basilicata, sono attuali – conclude Vaccaro: creazione di un’agenzia regionale del lavoro, miglioramento della transizione scuola lavoro, sviluppo dei tirocini, rimodulazione dell’apprendistato, reddito minimo di reinserimento, utilizzo del contratto di collocazione, innovazione del sistema imprenditoriale, sviluppo del welfare aziendale. La ripresa – conclude – deve favorire l’impegno per l’occupazione stabile su nuove basi».

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